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Anche Se il Mondo Finisse Domani. O di quando il marketing è fuorviante

Romanticismo e adolescenza? Anche. Ma il film di Yuhei Sakuragi è molto di più. Ecco perché vederlo

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MILANO – Giappone e fantascienza vanno mano nella mano, spesso mischiando più generi e creando storie assurde. E se i protagonisti di una sorta di guerra tra i mondi sono degli adolescenti al terzo anno delle superiori, il risultato è straniante ma sorprendentemente efficace. Di cosa stiamo parlando? Di Anche Se il Mondo Finisse Domani – The Relative Worlds, film anime del 2019 diretto da Yuhei Sakuragi, ora disponibile in streaming su CHILI. Una vicenda che fa collidere il nostro mondo con la distopia, senza lasciare in disparte le tecnologie e le macchine che molto spesso ritroviamo nel mondo anime.

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I protagonisti di Anche se il mondo finisse domani

Parlando di Anche Se il Mondo Finisse Domani, è necessario partire da una premessa: il marketing italiano ha distrutto il film. Se pensate, come è stato più volte descritto e pubblicizzato, che sia una struggente storia d’amore tra due ragazzi che non possono stare insieme, una sorta di Noi siamo tutto o Il sole a mezzanotte – solo che al posto della malattia, a dividerli sono due mondi paralleli – è il caso che vi ricrediate. La realtà non potrebbe essere più lontana. Parte della storia è sì il sentimento che anima i due protagonisti, Shin e Kotori, così timidi e dalle scarse abilità relazionali che non trovano il coraggio di dichiararsi, ma la trave portante del film non è certamente questa.

Una scena di Anche se il mondo finisse domani

A seguito di esperimenti sulla materia durante la Seconda Guerra Mondiale, infatti, si è creato un mondo parallelo al nostro, dove c’è una copia di ogni persona sulla Terra, tutti connessi da un legame vitale che ne pregiudica l’esistenza in entrambi i mondi: se una persona muore in un mondo, necessariamente smette di vivere anche nell’altro. Shin e Kotori si ritrovano quindi al centro di una battaglia per impedire che il Principato dell’Altro Giappone, distrutto dalla Guerra Civile in un’ambientazione che ha dell’apocalittico, invada il Giappone che conosciamo.

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L’azione di Anche se il mondo finisse domani

Avere come protagonisti due ragazzini in un fantasy del genere è un po’ un azzardo, e a tratti rende la storia anche un po’ buffa, almeno nella prima parte. Il tutto però sfocia in una seconda parte dove combattimenti e scene d’azione sono i padroni dello schermo. Anche se il mondo finisse domani fa anche parte di quella schiera di film anime che stanno facendo da precursori a un nuovo modo di fare animazione: da una parte, infatti, ritroviamo quei disegni tipici del mondo anime, che fanno sembrare il Giappone un luogo idilliaco, con i suoi colori e i suoi contorni morbidi.

L’Altro Giappone di Anche se il mondo finisse domani

Dall’altra, però, c’è anche il tentativo di inserirvi l’animazione grafica in 3D, che stona un po’ con il resto. Anche se il mondo finisse domani non è un film perfetto, ha diversi punti deboli, come le dinamiche spaziali, temporali e le regole che determinano i due mondi che non vengono mai veramente spiegate, e un finale che forse accontenta un po’ troppo i fan dell’happy ending. Tutto sommato, però, si tratta di un buon intrattenimento e, fidandosi della propria intuizione e ignorando i già citati errori del marketing, se ne esce dopo un’ora e mezza decisamente soddisfatti.

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