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Permette? Alberto Sordi | Edoardo Pesce e quel biopic che non ti aspetti

Un giovane Albertone al centro del film. Al cinema solo il 24, 25 e 26 febbraio e poi su Rai 1

Edoardo Pesce è Alberto Sordi
Edoardo Pesce è Alberto Sordi

ROMA – La storia è ormai leggenda. Nel 1936 uno studente di Roma viene espulso da una scuola di recitazione milanese per la sua incorreggibile pronuncia romana. Si dice guerra? Per Alberto Sordi la parola diventa magicamente guera. Da questo piccolo aneddoto, che lo stesso Sordi ha raccontato decine di volte, Luca Manfredi è partito per rivolgere il suo personale omaggio ad Albertone nel centenario della sua nascita. Un film, Permette? Alberto Sordi, che sarà al cinema solo il 24, 25 e 26 febbraio e poi in prima serata su Rai1. Protagonista assoluto, Edoardo Pesce chiamato a confrontarsi con un personaggio chiave del cinema italiano (e della romanità). L’impresa non è delle più semplici, ma Pesce, che nell’opera dedicata a Mia Martini Io sono Mia – potete vederlo su CHILI – è stato Franco Califano, è già abituato a missioni impossibili. E a giudicare dalle foto di scena, la somiglianza è innegabile.

Alberto Sordi
Edoardo Pesce e Alberto Paradossi

Il film di Luca Manfredi, dunque, ripercorre le tappe principali della carriera di Alberto Sordi, soffermandosi in particolare sull’amicizia con Federico Fellini, interpretato da Alberto Paradossi e con Aldo Fabrizi (Lillo Petrolo) e sulla lunga storia che lo legò per nove anni ad Andreina Pagnani (Pia Lanciotti). Era poco più che un ragazzo Alberto quando incontrò l’attrice, diventata famosa negli anni ’60 per il ruolo della moglie di Maigret nello sceneggiato Rai con Gino Cervi; un amore importante, il loro, finito a quanto pare per un tradimento di Sordi.

Alberto Sordi
Lillo Petrolo è Aldo Fabrizi

«Permette? Alberto Sordi vuole essere un affettuoso omaggio al talento di uno dei maggiori interpreti di un genere che ci ha reso famosi in tutto il mondo: la Commedia all’italiana» ha raccontato il regista Luca Manfredi, figlio di un altro mostro sacro della commedia, il grande Nino Manfredi. E naturalmente alla forza di un artista che non si è mai fatto abbattere dalle difficoltà. «Alberto ha dovuto faticare non poco, per vedere riconosciuto il suo talento, combattendo con una tenacia inarrestabile (che poi ha trasferito in uno dei suoi personaggi più noti, il Dentone) è riuscito a diventare uno degli attori più apprezzati del grande cinema italiano» ha poi concluso.

Alberto Sordi
Un primo piano di Edoardo Pesce

Dal doppiaggio di Ollio – Oliver Hardy, ai personaggi folli creati apposta per la radio e portati poi sul grande schermo (Mario Pio e Mamma mia, che impressione!), fino al cinema d’autore di Lo sceicco bianco e I vitelloni e alla creazione di un vero e proprio alter ego artistico, con tic, manie, gesti ricorrenti e linguaggio a sé. Anno dopo anno quel ragazzo romano allontanato dall’accademia dei Filodrammatici di Milano, diventò forse il più grande interprete di casa nostra. Di sicuro, il migliore a incarnare vizi e virtù dell’italiano medio. «Non ci ha mai permesso di essere tristi» diceva Ettore Scola. Aveva ragione su tutta la linea.

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Qui potete vedere il trailer di Permette? Alberto Sordi

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