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A Quiet Place II | John Krasinski, le promesse mancate e le insidie dell’ignoto

Dopo il successo del film del 2018, Krasinski firma un sequel che non tradisce le aspettative

a quiet place II

ROMA – Quando realizzi un film con un budget di “soli” 17 milioni ma ne incassi oltre 340, è matematico che ti verrà chiesto di realizzarne un seguito. Specie se il film in questione è un horror sci-fi che prende le regole del genere e ci gioca senza ripetersi in schemi dal retrogusto familiare. E così, dopo svariati rinvii causa Covid, A Quiet Place II, è prima uscito in sala ed ora è disponibile su CHILI. Un secondo capitolo che si muove tra il prequel e sequel e che, dopo averci mostrato l’inizio della fine della civiltà prima dell’attacco alieno, riprende esattamente dalla fine del primo film in cui Lee Abbott si sacrifica per il bene della sua famiglia. Una famiglia costretta a mettersi in cammino, senza poter veramente affrontare il dramma di una perdita così importante, per cercare di trovare altri sopravvissuti come loro e mettersi in salvo.

John Krasinski ed Emily Blunt sul set del film

«Inizialmente non avevo intenzione di fare un sequel del film. La storia non è mai stata progettata per essere un franchising. Ma il potere del mondo che abbiamo creato ha fatto da traino per spingerci più a fondo, per vedere dove avremmo potuto condurre gli Abbott come famiglia», ha spiegato John Krasinski, qui nella tripla veste di sceneggiatore, produttore e regista, «Dopo il successo di A Quiet Place, sapevo che ci sarebbe stato interesse per un sequel, ma non volevo far parte di qualcosa che non avesse le giuste intenzioni o non fosse naturale. Per questo ero favorevole che un altro scrittore e regista prendessero il mio posto. Eppure, avevo un’idea in testa. L’idea era di estendere la metafora della genitorialità, per esplorare quella naturale trasformazione che avviene quando i tuoi figli lasciano la sicurezza di casa per uscire nel mondo».

A Quiet Place II
Noah Jupe, Emily Blunt ae Millicent Simmonds in una scena di A Quiet Place II

Questa volta il budget è di 61 milioni di dollari e la posta in gioco molto più alta. Confermare e superare le aspettative del primo capitolo. John Krasinski con A Quiet Place II ci è riuscito grazie a un film dalla struttura narrativa molto semplice – il viaggio di una famiglia in fuga alla ricerca di un luogo sicuro – ma dalla regia ambiziosa che cerca di non ripiegarsi mai su se stessa e che mantiene intatta la sua tensione dal primo all’ultimo minuto. «Se non hai più la sicurezza del sentiero di sabbia e delle luci, tutto è ancora più imprevedibile. Ogni passo che fai è incerto. Le paure possono provenire da qualsiasi luogo. Quando non sai come sopravvivere al momento successivo, è probabile che tu faccia un errore. E quando commetti un errore, le nostre famigerate creature diventano molto più numerose di quanto si possa pensare».

Una scena del film

Creature che costituiscono la minaccia per Evelyn (Emily Blunt) e i suoi tre figli, costretti a sopravvivere nel terrore e nel silenzio. «Siamo tutti cresciuti guardando film sugli alieni in cui forme di vita intelligenti prendono la decisione consapevole di conquistare la terra. Ma non ho mai visto molti film in cui una forma di vita aliena è più un parassita che sembra evolversi gradualmente per spazzare via gli esseri umani. Nel primo film, le creature corrono semplicemente in giro e attaccano tutto ciò che produce un suono. Ma come ogni forma di vita, hanno imparato e si sono evolute. E ora si sono rese conto che più rimangono tranquille, più saranno in grado di sorprendere gli umani. Quindi, ora fanno molto meno rumore, il che le rende molto più pericolose» ha spiegato il regista.

John Krasinski sul set del film

A Quiet Place II esplora il mondo oltre la fattoria degli Abbott ampliando gli scenari (di terrore) e permettendo sia l’entrata in gioco di nuovi personaggi – interpretati da Djimon Hounsou e Cillian Murphy – sia l’approfondimento di nuove tematiche. «Avevo questo pensiero che mi frullava nella testa, la promessa che fanno i genitori ai propri figli, che finché saranno con loro possono ritenersi al sicuro. È una promessa che ogni genitore fa; ma purtroppo, deve essere inevitabilmente disattesa ad un certo punto, quando i genitori devono lasciare che i loro figli affrontino il mondo da soli. Questo significa crescere e questa è stata la metafora centrale che io ho voluto esplorare. Il padre di questa famiglia non c’è più ed è venuta meno anche la sicurezza rappresentata dal sentiero di sabbia. E quindi, cosa succede quando devi muovere i primi passi verso l’ignoto?».

A Quiet Place II
Cillian Murphy sul set di A Quiet Place II

La mancanza di certezze e il bisogno di trovare nuove strade e possibilità muove i personaggi di A Quiet Place II verso quell’ignoto in cui sono rimaste solo le macerie di una civiltà collassata. «Il primo film era solo una piccola parte di ciò che è possibile in questo mondo. Questo capitolo ha tutto ciò che le persone hanno amato del primo film, ma ogni passo che Evelyn e i suoi figli fanno è nuovo per loro ed è nuovo per noi, e molto più pericoloso. Gli Abbott hanno perso tutti i loro stratagemmi per rimanere in vita, che erano al centro del primo film, e per la prima volta devono fare affidamento sugli altri. È un momento ancora più spaventoso della loro vita, ma è un viaggio esaltante».

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Qui sotto potete vedere il trailer di A Quiet Place II:

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