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A Occhi Aperti | Totò Cascio e un corto che racconta la perdita della vista

Diretto da Mauro Mancini per Telethon, il corto segue (oggi) il bambino di Nuovo Cinema Paradiso

Totò Cascino, il bambino di Nuovo Cinema Paradiso, nel corto a Occhi Aperti
Totò Cascino, il bambino di Nuovo Cinema Paradiso, nel corto a Occhi Aperti. Foto di Alessandro Pumo
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ROMA – Da una storia individuale ad un film unico, da una storia particolare ad una condizione coercitiva, da cui liberarsi (anche) tramite la ricerca medica. Ricordate Totò Cascio, lo straordinario bambino protagonista del film premio Oscar Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore? Oggi, ormai adulto, racconta in prima persona la sua storia nel cortometraggio A Occhi Aperti di Maruo Mancini. Una storia condizionata dalla retinite pigmentosa, una degenerazione genetica della retina che comporta la perdita quasi totale della vista. Questa patologia gli ha compromesso la carriera che lui sognava nel cinema.

Totò Cascio, oggi. Foto di Alessandro Pumo

A produrre A Occhi Aperti ci sono Fondazione Telethon e Rai Cinema che collaborano da sedici anni per la realizzazione del cortometraggio a sostegno della campagna di raccolta fondi destinata alla ricerca per le malattie rare. “Per anni mi nascondevo, non ne parlavo con nessuno, nemmeno con Tornatore. Quindi, vedendo questo cortometraggio, ho ritrovato la forza. Per me questo è un punto di ripartenza. Piano piano ce l’ho fatta. E poi ho lavorato con un regista formidabile come Mauro Mancini”, ha detto Totò Cascio, durante la presentazione del corto.

Una scena di A Occhi Aperti. Foto di Alessandro Pumo
Una scena di A Occhi Aperti. Foto di Alessandro Pumo

Nel corto ci sono i luoghi di Nuovo Cinema Paradiso, ripercorsi da Mancini insieme a Totò. “Per me era importante avere la piazza di Palazzo Adriano, quella mitica piazza. Un luogo iconico. Abbiamo girato in diversi posti, è stato forte vivere quei luoghi conosciuti solo a livello cinematografico. Ancora più emozionante riportarci Totò, che aveva toccato quei posti quando era bambino. Ci sono stati dei rimandi, un incrocio tra passato e presente, facendo combaciare il nuovo con quello che c’era prima. La piazza però è così, bella come all’epoca”.

“Da molti anni, sedici per la precisione, Rai Cinema e Telethon lavorano insieme per le campagne di sensibilizzazione sulle malattie rare. L’idea è nata dalla convinzione che la forza delle immagini e il linguaggio più specifico del cinema riescano a raccontare con maggiore potenza le storie legate a queste malattie, e a portare su di esse l’attenzione che meritano” – ha dichiarato Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema. “Il corto A occhi aperti racconta la difficile esperienza di Totò Cascio con la sua malattia. Ognuno di noi ricorda i suoi grandi occhi spalancati davanti allo schermo, le parole di Giuseppe Tornatore riportano in vita l’energia e lo stupore di Totò bambino e ci fanno rivivere la magia di quel capolavoro. L’impegno di Telethon, e di Rai Cinema per la nostra piccola parte, è proprio cercare di restituire la speranza a quello sguardo di Totò che è rimasto nel cuore di tutti”.

 

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