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Venom: The Last Dance | Tom Hardy, il Simbionte e il nuovo inizio di Eddie Brock

Braccati da tutti i mondi, per Eddie Brock e Venom è l’ora dell’ultimo ballo: Al cinema con Sony Pictures

Il ritorno del Simbionte: Venom: The Last Dance di Kelly Marcel, al cinema con Sony Pictures
Il ritorno del Simbionte: Venom: The Last Dance di Kelly Marcel, al cinema con Sony Pictures

ROMA – In Venom: The Last Dance scritto e diretto da Kelly Marcel, Tom Hardy ritorna nei panni di Venom, uno dei personaggi più grandi e complessi della Marvel, per il film finale della trilogia a lui dedicata. Eddie e Venom sono in fuga. Braccati da entrambi i loro mondi e con la rete sempre più stretta, i due sono costretti a prendere una decisione devastante che farà calare il sipario sull’ultimo ballo di Venom ed Eddie. Nel cast Tom Hardy, Chiwetel Ejiofor, Juno Temple, Rhys Ifans, Peggy Lu, Alanna Ubach e Stephen Graham. Al cinema da oggi con Sony Pictures.

Un estratto dal poster ufficiale di Venom: The Last Dance di Kelly Marcel
Un estratto dal poster ufficiale di Venom: The Last Dance di Kelly Marcel

Intanto una curiosità legata al film, perché in origine in cabina di regia sarebbe dovuto tornare Andy Serkis che della trilogia di Venom aveva già curato la resa per immagini di Let There Be Carnage. E ci sarebbe stato lui dietro la macchina da preso se l’adattamento filmico dell’orwelliano La Fattoria degli Animali (che vedremo sul grande schermo soltanto l’anno prossimo nda) non fosse entrato in contrasto con il piano di lavorazione che la Sony/Columbia aveva programmato per Venom 3. Al suo posto l’esordiente Marcel dietro la macchina filmica che però, del mondo del cinematografico Venom, è la factotum.

«Noi siamo Venom!»
«Noi siamo Venom!»

Si tratta, infatti, della sceneggiatrice dei due capitoli precedenti. A onor del vero, il nome della Marcel è anche accreditato in quel flop clamoroso del serial Terra Nova (i meno giovani se la ricorderanno sicuro nda), e in Cinquanta Sfumature di Grigio e Crudelia. Non proprio una carriera stellare come sceneggiatrice. C’è però anche Saving Mr. Banks che siamo certi le garantirà ancora molto credito a oltre dieci anni dalla sua realizzazione. Quindi Venom: The Last Dance nel suo inedito doppio ruolo di regista e sceneggiatrice, e qui entriamo nel vivo.

Un momento del film
Un momento del film

Perché se i due capitoli precedenti apparivano come corpi estranei – il primo, del 2018, stand-alone che per struttura e ritmo sembrava uscito dagli anni Duemila degli Spider-Man di Sam Raimi (e non è un complimento); il secondo, del 2021, puro fracassone privo di qualsiasi sottotesto con un Carnage abbastanza maltrattato in termini caratteriali – lo stesso non può dirsi di Venom: The Last Dance. La differenza l’ha fatta il formidabile capolavoro di puro ret-con narrativo Spider-Man: No Way Home.

Tom Hardy in una scena di Venom: The Last Dance
Tom Hardy in una scena di Venom: The Last Dance

Quella scena post-credit, infatti, funge da base narrativa di un Venom: The Last Dance che parte in medias res e trascina lo spettatore in un viaggio all’inferno senza via di scampo. Perché è così che deve finire ed è così che deve andare per l’Eddie Brock di un Tom Hardy totalmente a suo agio, leggero e intenso all’occorrenza nei suoi fitti dialoghi con la voce-pensiero del Simbionte. L’imperfetto punto di incontro in chiave cinecomic – prendetelo con le pinze ovviamente – tra Il Fuggitivo e Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo. Cos’è che ha fatto la differenza rispetto ai capitoli precedenti direte voi? L’avere finalmente una precisa identità filmica.

Venom: The Last Dance di Kelly Marcel, al cinema con Sony Pictures
Venom: The Last Dance di Kelly Marcel, al cinema con Sony Pictures

La percezione, a visione ultimata, non è quella di un corpo estraneo come nel caso dei due capitoli precedenti, ma di un tassello narrativo che va ad aggiungersi al Marvel Cinematic Universe lato Sony. Venom: The Last Dance è tanto la chiusura dell’infelice (in termini artistici ma non commerciali nda) trilogia del Simbionte Marvel, quanto di un formidabile tie-in di Spider-Man: No Way Home, o per dirla in altri termini, un lungometraggio che parte dalla scena post-credit del bellissimo film di Jon Watts e ne chiude il cerchio.

Peggy Lu e Tom Hardy in un momento ballerino del film
Peggy Lu e Tom Hardy in un momento ballerino del film

Poi magari non tutto torna nell’esordio registico della Marcel. Alcune scene action fanno strabuzzare gli occhi, c’è attenzione nel “dove posizionare la cinepresa”, e la componente Simbionte ci viene qui offerta in modo compiuto e accattivante. A mancare, forse, è quel Fattore X che faccia saltare lo spettatore dalla sedia. A volerne cercare una, però, Venom: The Last Dance ci proietta subito a Spider-Man 4 dove la presenza del Simbionte e di un certo villain è già stata confermata. E forse basta questo a stuzzicare l’attenzione dei fan più fedeli. A questo punto – ci chiediamo – con quale Spider-Man questo Eddie Brock dovrà vedersela?

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