VENEZIA – «Non vedo l’ora di vedere la reazione del pubblico, se sarà così profonda come lo è stata per me». Esordì così Brendan Fraser durante la conferenza stampa di presentazione di The Whale, il film diretto da Darren Aronofsky e tratto dalla pièce omonima di Samuel D. Hunter che il regista ha portato in Concorso a Venezia 79 dopo The Wrestler e Madre!. Un ruolo impegnativo il suo sotto il duplice punto di vista fisico ed emotivo. L’attore interpreta Charlie professore affetto da una grave forma di obesità che prova a riallacciare i rapporti con la figlia adolescente interpretata dalla Max di Stranger Things, Sadie Sink. Una prova attoriale commovente che lo ha portato a vincere l’Oscar per la migliore interpretazione.
IL CORPO «Ho dovuto imparare a muovermi in un modo nuovo, ho sviluppato muscoli che non sapevo di avere anche sentendo vertigini a fine giornata quando i dispositivi venivano rimossi. Quest’esperienza mi ha fatto apprezzare chi ha quei corpi perché bisogna essere forti fisicamente e psicologicamente per abitare quello spazio fisico».

CHARLIE «Quello di Charlie è il personaggio più eroico che ho mai interpretato. Ha un superpotere: vede il bene degli altri e lo fa emerge in lui. È grazie a questo processo che si salva. Ho avuto una grande possibilità: entrare nel corpo di una persona e raccontare la storia che porta con sé».

DARREN ARONOFSKY «Ha creato una realtà capace di rendere quello spazio interno così piccolo in un’ambiente più grande grazie alle emozioni. Una grande dinamica che restava semplice e che ci ricordava che eravamo in un’opera cinematografica».
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