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La Corea, una storia incredibile e un capolavoro da scoprire: Castaway On The Moon

Lee Hae-jun con il suo cult ci porta in una straniante Corea del Sud. Ma perché rivederlo oggi?

Jung Jae-young e un'amica in Castaway on the Moon.

MILANO – Chi è Lee Hae-jun? Un regista e sceneggiatore sudcoreano poco considerato in patria visto i brutti risultati al box office dei quattro lungometraggi e poco conosciuto in Occidente visto la sua assenza ai festival. Fama e notorietà non sono però sinonimi di qualità, non essere conosciuti dal grande pubblico non significa essere di poco valore, soprattutto se si parla di un autore come Lee Hae-jun che nell’ombra ha deciso di usare l’arte cinematografica per trasmettere qualcosa allo spettatore, raccontare apertamente e liberamente del proprio paese e di una contemporaneità sempre più ambigua, quasi impossibile da descrivere. Se nel 2006 con Like A Virgin realizzò un film su una ragazza transgender portando alla luce i contrasti e le difficoltà di vivere in una società che spesso assume la maschera del giudice, nel 2009 con Castaway On The Moon firma il suo capolavoro ed è proprio questa la pellicola che vi raccontiamo in questa puntata di Orient Express.

Il protagonista di Casaway on the Moon, interpretato da Jung Jae-young
Il protagonista di Castaway on the Moon, interpretato da Jung Jae-young

Il film – che trovate in streaming su AppleTv+ e Google Play – abbraccia molti generi per trascenderli tutti allo stesso tempo e fotografare la realtà coreana. Una storia divertente ma che affronta temi complessi sviscerati e descritti con una sferzante lucidità. Un uomo indebitato fino al collo tenta il suicidio buttandosi da uno dei ponti di Seul, ma invece di morire si risveglia su una delle isolette del largo fiume. L’uomo tenta in tutti i modi di tornare a riva, ma non sa nuotare e al telefono nessuno crede alla sua storia fino a che la batteria si scarica. Prova ad impiccarsi, a porre fine all’ennesima beffa di una vita sempre più ridicola, ma non trova il coraggio. La sua situazione cambia quando si rende conto di ciò che realmente ha intorno: un’isola tutta per sé, niente più preoccupazioni e debiti, solo natura e silenzio. Così decide di accettare la nuova vita e diventare un naufrago solitario.

castaway on the moon
Sull’isola…

Poi c’è una ragazza, che vive chiusa in una stanza. Lavora, mangia e cammina nello stesso luogo, crea false identità social e come hobby ama fotografare la luna con le sue fotocamere. Due volte l’anno arriva il suo momento preferito: per venti minuti la città si svuota per l’esercitazione militare e diventa come la luna, un luogo vuoto, perfetto per una persona che non riesce ad uscire dalla sua stanza. In una di queste occasioni però la fotografa nota il naufrago, lo scambia per un alieno e inizia a seguire le sue avventure fino ad affezionarsi. Il naufrago, ormai integrato con il nuovo ambiente, ha costruito una casa mobile e un orto dove poter creare un ecosistema autoalimentato per sopravvivere, mentre la ragazza sente il bisogno di avere un contatto con lui, di essere la prima a parlare con un extraterrestre. Decide così di uscire dalla stanza, dirigersi sul ponte e lanciare una bottiglia di vino con un messaggio per il nuovo amico. Il messaggio però si incastra su un albero.

Jung Ryeo-won, che nel film interpreta Kim Jung-yeon
Jung Ryeo-won, che nel film interpreta Kim Jung-yeon

Solo dopo tre mesi l’uomo trova la bottiglia e un foglio, capisce che qualcuno lo sta osservando e risponde con una grande scritta sulla spiaggia. Inizia così uno stranissimo scambio epistolare tra i due, che trovano nell’altro un rifugio dalla solitudine e dalla monotonia che stanno vivendo. Il loro strano rapporto cresce sempre di più fino a che il naufrago vuole incontrare chi risiede dietro a quelle belle parole, ma la ragazza non riesce ad aprirsi per via delle sua insicurezza. Inoltre, verranno scoperti i suoi sotterfugi su Internet che la faranno vacillare emotivamente e un evento farà crollare le certezze costruite con fatica dall’isolano allontanandolo dall’unica persona a cui voleva bene. Un finale in totale tensione, dove i personaggi dovranno lottare per ottenere ciò che veramente riempiva le giornate, una rincorsa frenetica ed emotiva verso un congiungimento sperato, forse impossibile.

Help!

Lee Hae-jun ha preso l’idea di Cast Away di Zemeckis e l’ha rovesciata: invece di portare il protagonista su un’isola deserta nel mezzo del Pacifico lo fa naufragare a poche centinaia di metri dalla terra ferma, così da creare una situazione surreale e grottesca che cattura immediatamente l’attenzione dello spettatore. Se Tom Hanks non desidera altro che tornare a casa, il protagonista di Castaway On The Moon è a pochi passi da tornare alla normalità, ma è una realtà che rigetta perché è la causa della sua sofferenza. Il mondo circostante, la società in cui vive e le dinamiche che è costretto a rifiutare sono ciò da cui desidera scappare e quindi quell’isoletta diventa un paradiso. Oltre a questa dinamica il regista inserisce il personaggio della ragazza, palese esempio della realtà degli hikikomori, ragazzi che si chiudono nelle loro stanze perché schiacciati da un mondo e una pressione sociale che non riescono a sopportare. Quindi i due protagonisti non sono altro che due invisibili, due persone che hanno scelto di distaccarsi dal mondo. Il rapporto che nasce tra di loro è unico, unico come le loro situazioni.

Un’altra scena di Castaway On The Moon

Castaway On The Moon però non è un film come gli altri perché non si accontenta di essere un divertente, con un lato tecnico e formale eccelso, ma riesce ad andare oltre ciò che racconta sullo schermo e descrive perfettamente alcuni importanti disagi dell’essere umano inserito in un contesto sociale e culturale contemporaneo come quello della Corea del Sud. Il protagonista rappresenta il fallimento dell’uomo moderno, chi non riesce tramite il lavoro a soddisfare il proprio ego e riuscire a sopravvivere in una realtà capitalista. È un uomo debole, schiacciato da tutto quello che ha attorno, che invece di affrontare il problema preferisce rinnegarlo e scappare. La ragazza è portavoce di un malessere giovanile sempre più radicato in un mondo sempre più saturo, competitivo e che lascia sempre meno spazio a chi resta indietro. Lee Hae-jun però non prende mai posizione, si limita a raccontare, a descrivere, a mostrare le dinamiche distruttive del suo Paese. Un film divertente, drammatico, surreale, un mix equilibratissimo in grado mostrare luci e ombre di ciò che sta accadendo con un occhio esterno, critico da entrambi i lati così da elaborare non una riflessione sterile, ma delle soluzioni concrete.

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