PARIGI – Victor Drumond è un uomo all’antica che odia il presente.Victor Drumond sogna il passato. Victor Drumond vuole tornare indietro e rivivere il 16 maggio del 1974. Victor Drumond è Daniel Auteuil che ne La Belle Époque di Nicolas Bedos – in sala dal 7 novembre, ve lo abbiamo raccontato nel nostro numero speciale di Hot Corn Weekly – interpreta un personaggio magnifico in bilico tra nostalgia e amore. Auteuil, che nel film ritrova Fanny Ardant a oltre trent’anni da Le paltoquet, del 1986, racconta così il suo viaggio sul set del film.

IO & NICOLAS – «Prima di tutto volevo incontrare Nicolas (Bedos, nda) che con il primo film, Un amore sopra le righe, aveva già dimostrato di avere qualcosa di originale da dire. Poi, quando ho letto la sceneggiatura sono stato immediatamente colpito dal modo in cui è stato capace di raccontare la nostalgia. Nicolas racconta come, nonostante il passare del tempo, non cambiamo mai, è inevitabile. Ed è una cosa in cui credo, sinceramente».

IL FILM – «La forza de La Belle Époque? Il modo in cui Nicolas sente un periodo storico che non ha mai conosciuto – lui è nato nel 1979, la ricostruzione è del 1974 – ma di cui incredibilmente sente comunque nostalgia. Credo sia una pellicola estremamente personale, commovente, capace però di parlare a tutti e di creare un ponte con qualsiasi spettatore. Inoltre, mi ha offerto la possibilità di ritrovare Fanny (Ardant, nda). Anche per questo ho accettato con entusiasmo».

IO & NICOLAS – «Victor, il personaggio che interpreto, è un uomo completamente fuori sincrono con i tempi moderni e vorrebbe che tutto si fermi, si blocchi. Ha avuto esperienze incredibili: professionalmente come fumettista e personalmente perché sa cosa vuol dire amare. Sa anche però che nulla sarà mai più così intenso, il meglio è andato. E si sente come se precipitasse in un baratro. Scegliendo di rivivere il giorno più felice della sua vita capisce però che l’unica cosa che conta davvero, da sempre, è la donna che ha sposato».

LA CANZONE – «C’è una canzone di Johnny Hallyday che si chiama Ça ne change pas un homme in cui a un certo punto lui dice: “Gli uomini non cambiano, gli uomini invecchiano”. Mi ci ritrovo molto. Anche per questo motivo per interpretare Victor ho lavorato su due emozioni: il disincanto e la speranza che si riaccende quando tutto sembra perduto. Se potessi rivivere un giorno della mia vita? Penso che sceglierei di rivivere tutto da capo. Non è stato niente male…».
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