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Il consiglio di Stephen King? Cam, uno strano horror digitale a colpi di click

La Blumhouse non si ferma più: ecco un thriller sul mondo dalle Cam Girls. Ma merita davvero?

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La Blumhouse, casa di produzione fondata da Jason Blum e artefice del successo di titoli come Get Out!, Sharp Objects e Split, approda su Netflix e piazza il primo colpo a effetto con Cam. Ritratto inquietante delle vite e dell’universo delle Cam Girls, giovani ragazze che si esibiscono in spettacoli web a metà strada tra erotismo, provocazione e autolesionismo. Alice, interpretata da Madeline Brewer (già vista in Orange is the New BlackThe Handmaid’s Tale), vola inarrestabile verso il successo e la popolarità proprio grazie all’offerta e alla “generosità” delle sue dirette online, che la rendono tra le preferite dagli utenti del sito web per cui lavora.

Ad un tratto, però, si trova inspiegabilmente estromessa dal proprio account: al suo posto, una ragazza uguale a lei mette in scena gli stessi identici show erotico-orrorifici che l’hanno resa così apprezzata. La famiglia di Alice, intanto, è del tutto ignara della sua attività, mentre i rapporti con le colleghe e i clienti più affezionati si complicano sempre di più.

Il film di Daniel Goldhaber sarà sicuramente apprezzato dagli amanti di Black Mirror per la sua morbosa e perversa descrizione di una realtà sempre più virtuale e distorta: siamo schiavi di like e apprezzamenti social, disposti a tutto pur di ricevere un alto indice di gradimento, e intanto là fuori i nostri rapporti si privano di un contatto umano rendendo la nostra vita sempre più gelida. Un film di ossessione e solitudine, paranoia e alienazione, in cui account, avatar e colpi di clic sembrano l’unica cosa che conta.

La sceneggiatrice, Isa Mazzei, è stata una vera Cam Girl e non è un caso che la descrizione del degrado e della depravazione che accomunano voyeur, anime fragili e perse risulti particolarmente credibile. Un prodotto rivolto al target adolescenziale, che può farsi facilmente attrarre dalla confezione sexy per poi rimanere spiazzato dallo sviluppo di una trama senz’altro poco accomodante e superficiale, capace di far aprire gli occhi sui pericoli a cui tutti i giorni ci sottopone il demonio ingannatore della rete.

  • Qui potete vedere il trailer di Cam:

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