ROMA – Non c’è due senza tre. E no, non stiamo parlando di stagioni televisive ma di fini del mondo. Dopo essere riusciti a scongiurarne un paio (!) nel corso del secondo capitolo, i protagonisti di The Umbrella Academy 3 si ritrovano nuovamente faccia a faccia con la possibilità di veder spazzata via l’umanità. Lo showrunner Steve Blackman, che ha adattato per Netflix il fumetto di Gerard Way e Gabriel Bá, fa ripartire l’azione esattamente da quel finale della seconda stagione che aveva spiazzato tutti con la scoperta dell’esistenza della Sparrow Academy, una squadra di supereroi adottata da Sir Reginald Hargreeves dopo gli eventi del 1963 per sostituire i membri dell’Umbrella.
Tra i tratti distintivi di questa terza stagione c’è sicuramente l’assenza di un villain definito ma anche il ricongiungimento dei sei fratelli sotto lo stesso tetto. Non quello della loro casa, occupata dagli Sparrow, ma quello dell’Hotel Obsidian, vecchio luogo di rifugio per Klaus (Robert Sheehan) che finisce per accoglierli tutti mentre cercano di capire le conseguenze (disastrose) dei loro viaggi nel tempo. Questo aspetto è uno dei punti di forza di The Umbrella Academy 3 perché, dopo le parentesi separate del secondo capitolo, qui il racconto si concentra maggiormente sulle loro dinamiche interne mantenendo intatta l’attenzione alle singole storie di ognuno di loro.
Una serie votata all’intrattenimento ma che non rinuncia a toccare temi importanti attraverso i suoi personaggi. Su tutti Vanya che trova il coraggio di dichiararsi transgender ai suoi fratelli e diventare finalmente Viktor, la persona che ha sempre saputo di essere. Ad interpretarlo Elliot Page che ha intrapreso lo stesso percorso del suo personaggio prima dell’inizio delle riprese e che rende la sua interpretazione ancor più convincente ed emozionante.
Ma The Umbrella Academy, oltre all’identità di genere, parla anche di perdita, razzismo, dell’importanza di saper perdonare e dei complicati rapporti familiari (come quello tra Viktor e l’Allison di Emmy Raver-Lampman). In una giusta alternanza tra azione, ironia e intimità, The Umbrella Academy 3 continua a muoversi tra viaggi nel tempo e superpoteri per parlare di un’umanità imperfetta rappresentata proprio da quei fratelli che cercano il loro posto nel mondo.
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