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Only Murders in the Building | Tre grandi protagonisti per una serie sorprendente

Steve Martin, Martin Short, Selena Gomez e una scrittura geniale per lo show su Disney+

Only Murders in the Building
Il coloratissimo banner di Only Murders in the Building

ROMA – Avete presente quei gialli d’altra epoca, magari divorati sotto l’ombrellone o sulla metropolitana che vi porta in ufficio? Quei gialli nel quale il colpevole (non) è mai il maggiordomo, tantomeno il vostro sospettato numero uno? Ecco, vedendo la frizzante e divertente Only Murders in the Building, prodotta da Steve Martin e John Hoffman per Hulu (ma in Italia è in streaming su STAR di Disney+) la sensazione è, piacevolmente, la stessa. Del resto, quando il gioco lo conduce una coppia come Steve Martin e Martin Short non ce n’è per nessuno, figuriamoci quando alla loro perfetta chimica si aggiunge una protagonista femminile come Selena Gomez – fondamentale per districare l’arcano –, dando allo show un’aurea tanto affascinante quanto sorprendente.

Selena Gomez, Steve Martin e Martin Short in Only Murders in the Building
Selena Gomez, Steve Martin e Martin Short in Only Murders in the Building

Siamo a New York City City, e un lussuoso palazzo dell’Upper West Side viene sconquassato dal ritrovamento del corpo del giovane Tim Kono. Frettolosamente, la polizia bolla il caso come probabile suicidio ma, i dirimpettai ficcanaso ossessionati dai podcast crime, si intrufolano morbosamente nell’appartamento, per capire meglio le dinamiche della morte. Per loro, che si ritrovano nel bel mezzo di un vero e proprio caso, non c’è dubbio: quello di Tim è stato un omicidio. Così, Charles (Martin), attore caduto in disgrazia, Oliver (Short), regista di teatro in bancarotta e l’indecifrabile Mabel (Gomez), ragazza di campagna trasferitasi a Manhattan, iniziano una vera e propria indagine (con tanto di podcast…) che, puntata dopo puntata di Only Murders in the Building, si arricchisce di incredibili cliffhanger che tengono gli spettatori incollati sulla poltrona.

only murders in the building
Passione podcast…

Probabilmente la serie non sarebbe stata la stessa senza il tris protagonista, e lo show – nella scrittura e nella messa in scena – sa regalare momenti decisamente spassosi, miscelati alla perfezione con l’intento giocoso di far luce su uno strano omicidio. Negli otto episodi si allarga e si espande la lista dei potenziali sospettati, anche se il mistero su chi abbia ucciso Tim è più un’illusione, uno slancio che apre ai diversi e deliziosi colpi di scene legati ai segreti di Steve Martin, di Martin Short e di Selena Gomez. Otto puntata che mantengono così un’atmosfera disinvolta e intelligente, riempita qua e là da camei pazzeschi che, di certo, non vi sveliamo. In più, per intuizione geniale degli autori, ogni episodio si apre con la voce fuori campo di un un personaggio (non necessariamente principale) in modo tale da approcciarsi agli stilemi classici del giallo, tra indizi, sorprese e prove (più o meno) schiaccianti. E no, anche in Only Murders in the Building il colpevole non è il maggiordomo. Forse…

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Qui il trailer di Only Murders in the Building:

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