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Black Mirror 5 | Tra Miley Cyrus, George Orwell e quel futuro già arrivato

I nuovi episodi della serie Netflix non esplorando (più) il futuro, ma si soffermano sul nostro presente

ROMA – Che serie strana, Black Mirror. Passata da Channel 4 a Netflix nel 2015, lo show di Charlie Brooker ha avuto un’evoluzione costante nel corso delle sue sei stagioni (ci mettiamo in mezzo anche il film Bandersnatch). Futuro distopico, (dis)illusione, prospetti aberranti, la macchina che sovrasta l’uomo, il controllo totale della vita. Temi che nel 2012, all’alba di molte cose, sembravano avanguardisti, precursori di un certo modo di raccontare le cose. Ma che in fondo altro non erano (non sono) qualcosa di già ampiamente visto o letto nei romanzi e nei film di fantascienza. Ray Bradbury, George Orwell, Philip K. Dick, Anthony Burgess.

Le tre locandine degli episodi di Black Mirror 5

Lì dentro c’era già tutto l’immaginario di Black Mirror. Il suo essere dramma senza speranza (almeno nelle prime stagioni), il cinismo spietato, la nefandezza delle macchine, mezzo creato dall’uomo per un’inconsapevole (auto)distruzione. Così, quel futuro iniziato nel 2012, e passato attraverso Netflix, è davvero arrivato. Allora, la quinta stagione appena rilasciata, ha avuto l’obbligo di trasformare il marchio Black Mirror in qualcos’altro, narrando l’esperienza diretta della realtà. Potremmo quasi dire che i nuovi episodi – tre, concepiti come veri e propri film – sono neorealistici. Per sopravvivere l’universo creato da Brooker doveva fare i conti con il fatto che molte cose di cui ha parlato sono diventate reali.

Quindi, scegliendo una strada diversa, i tre lungometraggi (altri corti spin-off arriveranno su YouTube il 10 giugno) parlano al presente. Come nel secondo episodio, Smithereens. C’è un autista privato, contattabile tramite app (sì, una sorta di Uber), una multinazionale informatica e un bel thriller al cardiopalma, dove l’autista in questione – interpretato da Andrew Scott – altro non vuole che rapire, spaventare e ricattare uno pezzo grosso della compagnia che da il nome al titolo dell’episodio diretto da James Hawes. La frustrazione del controllo (di cui siamo assuefatti e ormai indifferenti), la schiavitù dell’informazione ripresa dallo smartphone (e chissà cosa avrebbe pensato Hunter S. Thompson), l’impulso alle azioni scellerate, mosse da una disparità tra classi ormai sempre più accentuata. E qui, allora, la sterzata funziona: niente assurdità geek, ma puro senso del moderno.

L’altro giro di Black Mirror 5, senza tenere un ordine necessariamente cronologico, ci porta nell’atteso episodio in cui Miley Cyrus è l’emblema della pop star 2.0, in cui ogni brano, ogni mossa è artificiale ed effimero. Figuriamoci mettere se stessa (non solo la voce…) dentro una bambola, subito acquistata da Rachel (Angourie Rice), una ragazza che, in qualche modo, cerca di riempire il vuoto lasciato da una mamma scomparsa troppo presto. Rachel, Jack and Ashley Too (alle  musiche Isobel Waller-Bridge, sorella di Phoebe) rivede così la cara vecchia storia del pupazzo parlante, dell’alter-ego digitale che predomina sul corpo, sulla solitudine che accomuna tutti, divi dello schermo e gente comune.

Funziona? Probabilmente, senza l’appeal di Miley (che è molto di più di quello che si vede nei videoclip) l’episodio avrebbe perso quella componente personale che rende tutto più sincero. Anzi, la confessione (di ciò che è oggi lo show-biz) tra le righe della cantante è anche un gesto di coraggio. Poi, nei tre film, non poteva mancare quello che tratta la realtà virtuale: Striking Vipers. Il titolo si rifà ad un gioco, un picchiaduro, amato dai due protagonisti, interpretati da Anthony Mackie e Yahya Adbul-Mateen II. Niente botte, però, ma una disamina sulle occasioni perse che non ci fanno dormire la notte, e su come la virtualità potrebbe ricucire le linee temporali interrotte, permettendo all’utente di scegliere quale porta (ri)aprire. Stando però attenti a cosa facciamo rientrare. Ma quello proprio no, nemmeno Black Mirror può (ancora) predirlo.

Qui potete vedere il trailer italiano di Black Mirror 5:

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