in

Yuni | Un potente coming-of-age indonesiano che riflette su una tragica realtà

Il film di Kamila Andini è di finzione, ma ha tutta la serietà di un documentario. Ecco perché

yuni
Una storia tragicamente vera: Yuni

MILANO – Yuni ha sedici anni e la sua storia è simile a quella di migliaia di ragazzine della sua età che incappano nello stesso destino. Un destino voluto da secoli di credi e credenze, divenute leggi in nome della religione, e raccontato nel bel film di Kamila Andini. Yuni, visto alla 29° edizione di Sguardi Altrove – International Women’s Film Festival. Una storia tragicamente vera che ogni giorno si ripete, facendo crescere troppo in fretta donne che dentro sono ancora bambine, e non poteva certamente mancare nella rassegna del festival.

yuni
Arawinda Kirana è la protagonista di Yuni

Le chiamano “spose bambine” proprio per questo, perché non avrebbero in alcun modo l’età e la maturità per essere mogli. Eppure, nei Paesi in cui vige la legge islamica, è una normalità di cui nessuno si stupisce, se non le donne che non vengono ascoltate. Accade anche in Indonesia, dove vive Yuni, la giovane protagonista del film. Studentessa modello con voti alti, segue però anche le regole che la famiglia e il Club Islamico le impongono. Come lei, anche le sue compagne. Alcune persino già sposate, una già con un figlio.

Una scena di Yuni

Yuni è una toccante e potente storia di coming-of-age. Come è giusto per una ragazza di sedici anni, la protagonista di questo film sogna di continuare a studiare e andare all’università: i voti ci sono, così come la possibilità di ottenere una borsa di studio. Per farlo, però, è necessario non essere sposati. E qui i suoi sogni si scontrano con il volere della famiglia, per cui invece deve sposarsi e iniziare a costruire una famiglia. Il suo dilemma la divide tra il sogno di un futuro indipendente e ben tre proposte di matrimonio. Un’antica credenza vuole che dopo il rifiuto della terza proposta, la ragazza sia destinata a rimanere sola per tutta la sua vita.

yuni
Yuni in una scena del film

La sfida sul cammino di Yuni è evitare il matrimonio. Ma come riuscirci se il mondo che la circonda la spinge verso la direzione opposta? Ogni cosa è votata affinché le ragazze siano pronte per il matrimonio, persino il governo promuove una legge che consente di obbligarle a sottoporsi a controlli per verificare che siano ancora vergini. Lo sguardo di Kamila Andini è allo stesso tempo intimo e deciso. Mai invadente, ma risoluto nel suo obiettivo di mostrare una gioventù tenuta all’oscuro di tutto ciò che riguarda la propria sessualità e il proprio corpo. Yuni e le sue amiche sono lasciate sole a navigare in una realtà che sa solo approfittarsi di loro.

Una scena del film

Con una (anche troppo) convincente performance della giovane Arawinda Kirana, il film di Kamila Andini è sospeso sul filo tra finzione e realtà. I suoi personaggi sono inventati, ma la storia di fondo non lo è. E Yuni si fa guardare con tutta la serietà e l’importanza di un documentario, tanto le sue emozioni e i suoi drammi sono reali, tanto si fanno sentire sulla pelle di chi guarda. Il cinema si scontra con la realtà per parlare di un fenomeno ancora troppo lasciato in disparte, ancora troppo ignorato per permettere che titoli come questo passino, tragicamente, inosservati.

  • Scoprite qui la sezione Cinema
  • NEWSLETTER | Iscrivetevi qui alla newsletter di Hot Corn!

Qui il trailer di Yuni:

Lascia un Commento

Una scena di Gagarine

Gagarine – Proteggi ciò che ami | Una clip in esclusiva del film

Alessandro Gassmann

Alessandro Gassmann: «Io, tra i #GreenHeroes, Il Silenzio Grande e Il Mio Nome è Vendetta»