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Xena | Lucy Lawless, Quentin Tarantino e quel cult femminista in TV

Miti, leggende, girl power e temi LGBTQ: così la serie tv degli anni Novanta ha anticipato i tempi

Xena
Xena una principessa guerriera contro gli stereotipi di genere

MILANO – «Per me Xena è sempre stato il tipo di show che avrei voluto che fossero Wonder Woman o Charlie’s Angels. Xena non chiedeva scusa a nessuno e la serie aveva dei personaggi cool. Lucy Lawless era strepitosa, l’azione era divertente e lo storytelling era davvero buono». Un’opinione davvero pesante visto che questa è la parola di Quentin Tarantino che, dopo aver riabilitato molti B-movies, in un’intervista passata sotto traccia ha invece svelato anche tutta la sua passione per Xena – Principessa guerriera, serie fantasy di fine anni Novanta che rimescolava miti e leggende classici per raccontare le avventure della sua indomita protagonista destinata a cambiare la storia della tv.

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Lucy Lawless nei panni dell’iconica Xena

Ma facciamo un passo indietro per chi è troppo giovane o, semplicemente, per chi non sa che «al tempo degli Dei dell’Olimpo, dei signori della guerra e dei re che spadroneggiavano su una terra in tumulto, il genere umano invocava il soccorso di un eroe per riconquistare la libertà». L’eroe in questione è appunto Xena «l’invincibile Principessa Guerriera» che, armata di spada, cerchio rotante e una divisa da scolaretta riadattata per la battaglia, nel corso di sei stagioni che andarono dal 1995 fino al 2001 – in Italia arrivò però dopo, il 12 gennaio 1998 su Italia 1 – ha girato il mondo insieme alla fidata Olimpia (Renée O’Connor) per affrontare ogni nemico.

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Xena e l’inseparabile Olimpia

Sempre in bilico fra seri slanci femministi e consapevoli derive camp, Xena ha catalizzato l’attenzione per il suo stile, ingiustamente definito trash da alcuni, ma che nel tempo è stato riabilitato. Ideata dalla coppia John Schulian & Robert Tapert e prodotta da Sam Raimi (!), la serie infatti riprendeva l’irriverenza de La casa per rinfrescare il genere mitologico. Nata come spin-off del fortunato Hercules (negli anni ’90 la Nuova Zelanda era diventata l’antica Grecia!), Xena ha smentito ogni pronostico diventando un’eroina trasversale, ammirata dagli uomini in cerca d’azione e dalle donne pronte a identificarsi in lei.

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Xena è stata protagonista anche di un episodio de I Simpson

La forza di Xena? È un personaggio affascinante e complesso: dopo essere stata una spietata assassina assetata di potere, la donna comprende i propri errori e prova ad aiutare chi è in difficoltà, pur sapendo che non avrà mai redenzione. Insomma è una “bastarda senza gloria” coinvolta in una delle prime relazioni omosessuali raccontate in televisione. Nonostante le censure subite nell’adattamento italiano, Xena rimane infatti un modello per le eroine action contemporanee, perché ha anticipato i tempi del #MeToo, ha ribaltato gli stereotipi e ha raccontato con toni epici la più grande avventura, quella per l’autodeterminazione femminile. Insomma, non roba da poco…

Qui il video con Quentin Tarantino che elogia Xena:

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