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Winston Churchill in metropolitana? Improbabile, ma per altri motivi…

In molti discutono sulla scena nella Tube de L’ora più buia, ma l’aspetto singolare è un altro

C’è una scena nel finale de L’ora più buia di Joe Wright che è stata interpretata con profonda convinzione da Gary Oldman sulla metropolitana di Londra e che pure però è stata anche molto criticata per una certa dose di palese improbabilità. Nella scena vediamo l’allora Primo Ministro britannico, Winston Churchill, cominciare a conversare amabilmente sulla Tube con alcuni passeggeri, completamente esterrefatti da quella visione. Insomma, quante possibilità reali ci sono di incontrare un personaggio di tale importanza sulla metropolitana? Eppure la scena citata è poco plausibile non tanto per la presenza di Churchill in metro, ma per un altro motivo: a Londra noi tendiamo a non parlare mai con persone che non conosciamo. Specialmente sulla Tube.

Winston Churchill nella scena in metropolitana sul finale de L’ora più buia.

E non sto parlando solo di conversazioni vere e proprie. Noi londinesi evitiamo anche il contatto visivo con gli altri. Perfino quando offriamo il nostro posto a qualche anziano o a qualche donna incinta lo facciamo timidamente, parlando a voce bassa e sperando che nessuno ci senta. E che Dio non voglia che i suddetti poi rifiutino la nostra generosità, perché saremmo costretti a quel punto a starcene seduti con un ottantenne che ci osserva. Sembra sempre di essere giudicati. La cosa peggiore che può capitare però è una sommessa risata quando accade qualcosa e la gente inizia a guardarsi in giro sperando di ottenere una risata collettiva. In quei momenti una parte di me muore.

Javier Bardem sulla Tube in Skyfall. Non proprio la persona con cui iniziare una conversazione.

Conversare con altre persone è una cosa che non si fa in metropolitana. Ma perché? Noi londinesi siamo gente maleducata? O forse siamo troppo educati? Sembra che siamo condizionati dal non voler intrometterci nelle vite degli altri e ci aspettiamo il favore in ritorno. Forse siamo troppo persi nel nostro mondo, così concentrati che diventiamo immuni agli altri. O forse i cartelloni pubblicitari della Tube sono talmente interessanti che siamo convinti di trovarci qualche segreto messaggio nascosto tutto da decifrare. Ripensandoci bene però, forse un po’ maleducati lo siamo.

La soluzione al silenzio dei londinesi? Il dolce Paddington.

Due anni fa fu promossa un’iniziativa che si chiamava Tube Chat: chiunque volesse conversare con qualcuno in metro doveva solo appuntarsi una spilla che recitava: «Tube Chat?». Non c’è nemmeno bisogno di dirlo: non prese minimamente piede. L’idea era venuta a un americano (ovviamente) che si chiamava Jonathan Dunne, veniva dal Colorado, e dopo qualche settimana ammise che la reazione della gente era stata piuttosto fredda. Era convinto che qualcuno gli parlasse. Comunque, ritornando a L’ora più buia, credetemi: se il Primo Ministro in persona – che adesso purtroppo è Theresa May – finisse sullo stesso treno della Jubilee Line che prendo ogni mattina, la guarderei velocemente e poi mi fisserei le scarpe per i dieci minuti che mancano al raggiungimento della destinazione.

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