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Walt Disney e 21st Century Fox – Un acquisto da oltre 52 Miliardi di Dollari

La Disney acquisisce la 21st Century Fox. Come cambiano ora gli scenari?

Joseph Barbera, della premiata ditta Hanna & Barbera, un po’ per invidia e un po’ per lungimiranza, una volta disse: «Topolino è più di un personaggio: è un simbolo». Oggi, all’alba del 2018 e con oltre novant’anni di storia alle spalle, possiamo dire che Topolino è più di un simbolo: è un imprenditore. Di quelli bravi, tra l’altro. Ormai pare essere cosa fatta: Disney fa asso pigliatutto e compra gli asset della 21st Century Fox, per un valore monetario pari a 52 miliardi di dollari. Un bel pacco dono, quello di Rupert Murdoch, che comprende, tra le altre cose, il 39% di Sky – compresa Sky Italia – il 19% in totale dell’intrattenimento tv e la quota maggioritaria di Hulu. Non male per un topo che guidava un battello a vapore.

 

Cosa resta all’australiano Rupert? Le news, per un ritorno alle origini in grande stile, sia cartacee (Wall Street Journal e London Times) che tv (Fox News), il canale via cavo Fox e lo sport, con Sport1. Cosa arriva alla Walt Disney Company? I sopracitati asset, certo, e il poter mettere le mani su un bel pezzo di torta di produzione e distribuzione. Quindi sì, a breve vedremo Deadpool e Wolverine con un bel paio di orecchie tonde in testa. Long story short, due sono le evidenti mire di Disney: non solo diventare leader del settore, andando de facto a monopolizzare la maggior parte dell’entertainment mondiale tra cinema e tv, quanto – se non forse soprattutto – andarsi a porre come il primo, grande competitor di Netflix. È di qualche settimana fa la notizia che Disney avesse già l’idea di creare un proprio canale di streaming indipendente.

 

Con questo colpo di mano, nella nuova piattaforma troveranno posto non solo i franchise di Marvel e Star Wars, ma anche gli X-Men e, soprattutto, I Fantastici Quattro. C’è tanto da aspettarsi da questo cambiamento di prospettive, sia nel bene che nel male. Se i fan più accaniti si sono sempre lamentati della mancanza di una violenza realistica all’interno del filone Marvel dall’arrivo della Disney nel Marvel Cinematic Universe, viene da chiedersi come potrà essere ridimensionato Deadpool, non esattamente un simbolo di signorilità.

 

E ancora: è evidente come ormai l’industria si stia sempre andando più a compattarsi in due grandi poli distinti. Le major, ormai sempre meno e sempre più indirizzate a produrre e distribuire film standardizzati e a tematiche ricorrenti, e gli indipendenti, il cui futuro non è certo roseo. Finisce un’era, dunque, quella di Murdoch e della Fox così come li conoscevamo. Se ne apre un’altra, l’ennesima, in un accerchiamento di poteri sempre più evidente.

Viene da chiedersi se il cinema 3.0 non stia virando eccessivamente, puntando su nuovo terreno di scontro che non è più solo box office, quanto i risultati in termini di streaming e mobilità. Se togliamo al cinema la sua magia, si rischia di restare solo con un pugno di effetti speciali dentro storie già raccontate.

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