MILANO – Per qualcuno oggi sarà anche soprattutto un’attrice nota per i suoi ruoli drammatici, ma in realtà non va dimenticato che Margherita Buy viene proprio dalla commedia e basterebbe anche solo Maledetto il giorno che t’ho incontrato. Da lì arrivano i tempi comici di Volare, il suo esordio alla regia, un film corale, divertito e divertente, imperfetto e familiare. Un’opera sulla condivisione che racconta la storia di Annabì (Buy), un’attrice di successo (ah, e chi sarà mai) che ha – appunto – paura di volare. A causa della sua paura perde però l’occasione di partire per la Corea per essere la protagonista del nuovo film di un celebre regista. Quando scopre però che sua figlia si trasferirà in California per studiare, ecco che Annabì prenderà di petto la situazione e si iscriverà ad un corso all’aeroporto di Fiumicino. La promessa? Superare le sue paure con l’aiuto di una psicologa, un pilota e altri stravaganti compagni di viaggio.

Volare è una storia divertente, dove l’umorismo serve a fare da scudo alle fragilità (anche quelle
divertenti a modo loro) che nascondono i vari personaggi. Nelle loro vulnerabilità – e in quella del personaggio di Margherita Buy – c’è la vulnerabilità di tutto il pubblico. Ed è lei, la regista e interprete, la prima a divertirsi non nascondendoci nulla dal primo momento in cui il suo personaggio condivide questa paura di volare con noi ed entra in scena. C’è ovviamente molto di sè in un film che è evidentemente anche autobiografico, e per questo così familiare anche se non era affatto scontato trovare un’immedesimazione profonda e soprattutto condivisibile. Lo scivolone in questi casi è dietro l’angolo, magari anche condito da un pizzico di presunzione. Non è questo il caso.

Perché? Perché qui esce anche tutto il senso di divertimento e la giocosità della Buy nel giocare con più generi e cercare di tenerli tutti saldi insieme, il gusto del farlo, anche seguendo le lezioni di un vecchio compare di set come Nanni Moretti (e anche qualcosa di Woody Allen). Insomma, non si ride e basta. Lo stralunato effetto corale di Volare rimette questo gioco al giudizio degli spettatori, che sicuramente ne usciranno colpiti ma certamente anche di buon umore. Qualcuno si rivedrà senza dubbio anche in qualche personaggio, cosa non scontata che possa accadere in un film corale formato, tra gli altri, da interpreti del calibro di Elena Sofia Ricci, Sergio Rubini, Giulia Michielini, il sempre favoloso Francesco Colella e Anna Bonaiuto.

Un film che in questo particolare momento del cinema italiano si inserisce anche nella lunga lista di pellicole dirette da registe, da Paola Cortellesi a Roberta Torre, da Kasia Smutniak a Caterina Carone e che segna una bella tendenza anche nel nostro mondo che – finalmente – assume un punto di vista differente e trova – va detto – anche una vitalità diversa, un altro punto di vista, una novità di sguardo. E, riflettendo sui titoli di coda, l’impressione è che questa non sarà l’ultima volta della Buy in veste di regista: «Sì, devo confessare che questa esperienza alla regia purtroppo mi è molto piaciuta!».
- HOT CORN TV | Margherita Buy racconta Volare
- VIDEO | Qui per la nostra intervista a Margherita Buy:
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