in

Tra Utoya, l’America e Cristiano Ronaldo: i cinque titoli più attesi del Milano Film Festival

Il 28 settembre arriva l’edizione numero 23 della rassegna milanese. Ecco cosa non dovete perdere

Andrea Berntzen è Kaja in U – July 22 di Erik Poppe.

MILANO – Si riparte: il 28 settembre si apre l’edizione numero XXIII del Milano Film Festival, rassegna nata nel 1995 e che da allora ogni anno ha provato a crescere sempre di più. Quest’anno raggiunge il suo apice a livello di internazionalità (sbarca anche nel Regno Unito grazie alla collaborazione con CHILI), fermo restando l’indole inguaribilmente indipendente. Le novità sono due: la prima è il direttore artistico, Gabriele Salvatores (qui la nostra intervista) in co-direzione con Alessandro Beretta, ed è significativo per il Festival che il direttore sia un regista e premio Oscar, formatosi proprio a Milano. La seconda è che il Festival si muoverà in tutta la città, partendo dal quartier generale di Piazza XXV Aprile – dove ci sarà il nostro Hot Corn Social Club – fino a Palazzo Litta e Cascina Cuccagna, passando per l’Anteo, il BASE, il Piccolo e l’Oberdan. Ma veniamo a noi, amanti della carne che costituisce il Milano Film Festival, ovvero il cinema, e le pellicole che avremo la fortuna di vedere. Tra le molte, abbiamo cominciato scegliendone cinque per voi da segnare sul calendario.

U-22 JULY di Erik Poppe – Presentato alla Berlinale, è il primo dei due film sulla strage di Utoya, in Norvegia, dove nel 2011 un estremista di destra – il suprematista bianco Anders Breivik – fece strage di sessantanove ragazzi ospiti di un campo estivo. L’intuizione del regista, Erik Poppe, è quella di non ricostruire i fatti, ma di scegliere un soggetto, la giovane Kaja, e seguirla in tutto il suo terrore durante la sparatoria, lunga settantadue minuti prima dell’intervento delle forze dell’ordine. Kaja cerca la sorella e il film ci porta dentro una sorta di horror fatto di giovani nel panico che cadono uno a uno, scappano e non riescono a capire a ciò che sta accadendo.
Dove e quando: 30 settembre, ore 22, Anteo – Sala Astra.

 

THE WORLD IS YOURS di Romain Gavras – Brillante gangster movie con Vincent Cassel e Isabelle Adjani il cui titolo esplicitamente richiama lo Scarface di De Palma del 1983. Francois è un piccolo spacciatore che vorrebbe ritirarsi in Marocco, ma un ultimo lavoro (losco) lo aspetta in Spagna in modo che possa guadagnarsi i soldi per la pensione. Come tutte le ultime missioni, gli eventi saranno più duri di quanto non si aspettasse. Dissacrante e intelligente, Gavras (figlio di Costa-Gavras) mette in piedi una commedia che sfocia nel kitsch, con cui si prende gioco dei cliché e dei gangster. Altra anteprima italiana dopo il passaggio a Cannes.
Dove e quando: 28 settembre, ore 22:30, Anteo, in Sala Excelsior e poi il 5 ottobre sempre all’Anteo, Sala President, alle 22.30.

 

THUNDER ROAD di Jim Cummings – Interessante questo Cummings, trentenne esordiente con un film di cui è sceneggiatore, regista e protagonista nei panni di un agente di polizia dalla vita complicata, a cui si aggiungono una madre morta e una moglie che vorrebbe il divorzio. Fosse diretto da Almodóvar si chiamerebbe ‘poliziotto sull’orlo di una crisi di nervi’, ma la domanda che Cummings sembra porci usando il titolo di una canzone di Springsteen è: guardando dentro di noi, dobbiamo ridere o piangere? Il film è la versione estesa del suo corto premiato al Sundance.
Dove e quando: il 29 settembre alle 19:30 all’Anteo e il 2 ottobre all’Oberdan alle 17. 

 

DIAMANTINO di Gabriel Abrantes & Daniel Schmidt – Film affascinante e stravagante, in cui un calciatore portoghese – che non a caso assomiglia molto a Cristiano Ronaldo – vive nella contraddizione dell’essere il più bravo di tutta la storia del Paese, ma avere un’innocenza e una purezza pari a quelle di un bambino. Guidato dalle terribili sorelle (vedi Cenerentola?) il poveretto si ritroverà in un laboratorio di sperimentazione e al soldo di un partito xenofobo. Come in Lazzaro Felice (ma con note più comiche ed eccessi) il protagonista è sospeso tra la sua bontà e la crudeltà del mondo. A Cannes di quest’anno ha vinto il premio alla Settimana Internazionale della Critica.
Dove e quando: Il 29 settembre alle 22 all’Anteo, in Sala Astra.

 

THE IMAGE BOOK di Jean-Luc Godard – Vincitore della Palma D’Oro Speciale in contumacia a Cannes (prima volta che viene assegnata nella storia del Festival), il regista di questo film non è un omonimo, ma è proprio quel Jean-Luc Godard che fu tra i massimi esponenti della nouvelle vague del Cinema francese (ve lo ricordate Jean-Paul Belmondo in Fino all’ultimo respiro?). In questa sua ultima fatica -e lo deve essere stata, visto che ha ottantotto anni – Godard usa il montaggio utilizzando immagini provenienti da ogni luogo e ogni tempo, per portarci in un mondo visionario, accompagnati da una voce fuori campo (forse la sua?) e da citazioni colte. Godard lo si può interpretare, ma non lo si discute mai
Dove e quando: Il 5 ottobre alle 20 all’Oberdan e il 7 alle 15 all’Anteo, in Sala Astra.

Lascia un Commento

In arrivo sulla ABC una nuova serie su una supereroina Marvel dall’autore di Wonder Woman Allan Heinberg

Bond 25: Cary Joji Fukunaga dirigerà Daniel Craig nel nuovo film della saga di 007