Damiano Panattoni 
Sì, lo sappiamo: la notte del 24 febbraio l’attenzione sarà (ovviamente) catalizzata sul Dolby di Los Angeles per la 91ª edizione degli Oscar eppure, dall’altra parte dell’America, all’American Airlines Theatre di New York, appena dietro Times Square, proprio quella sera Ethan Hawke e Paul Dano saranno sul palco della loro versione di Broadway di True West, pièce firmata nel 1971 dal grande Sam Shepard. Alla notte degli Oscar però, almeno secondo noi, avrebbero dovuto esserci entrambi: Hawke per la sua dolente interpretazione in First Reformed e Dano con la sua regia per Wildlife. Ma, in fondo, va bene così: vederli assieme, nello spettacolo che poi andrà in scena fino al 17 marzo, sarà un’occasione unica. Due attori enormi su una pièce enorme, già incensata dal New York Times e dal Wall Street Journal, fino al Times e il New York Stage.
True West, che ha debuttato con un’anteprima lo scorso 27 dicembre, partendo poi ufficialmente il 24 gennaio, è diretta da James Macdonald, con la compagnia curata dalla Roundabout Theatre Company. Nella commedia, scritta da Sam Shepard – attore, sceneggiatore, autore colto e raffinato, tuttavia mai troppo celebrato – e candidata al Premio Pulitzer, Dano e Hawke interpretano i due fratelli protagonisti, Austin e Lee. Rispettivamente, uno un bravo sceneggiatore, l’altro un perenne spiantato un po’ criminale. Opposti in tutto e per tutto e dal poco affetto reciproco, si ritrovano a badare alla casa della madre, in California, dove si ritrovano faccia a faccia.
La prima versione teatrale di True West andò in scena nel 1980. Non a New York ma a San Francisco, perché l’arrivo a Broadway avvenne solo nel 1983, quando Gary Sinise diresse John Malkovich alla prima esperienza attoriale. Due anni prima, al Public Theater, andò invece in scena la versione Off-Broadway. Ad interpretarla? Tommy Lee Jones e Peter Boyle. E poi, facendo un salto nel 2000, al magnifico Circle in the Square, nella parte di Austin e Lee ecco altri due grandi: Philip Seymour Hoffman e John C. Reilly che, assieme, salirono sul palco per ben 154 volte e 21 preview.
Prima di tornare a Broadway, True West è andata anche su Showtime, in una versione televisiva interpretata da Bruce Willis e Chad Smith. Ma, che Ethan Hawke avesse nel destino la parte in True West, era cosa scritta, fin da quando, nel 2010, portò Off-Broadway un altro classico di Shepard: A Lie of the Mind, in italiano tradotto poi come Menzogne della mente. «Ho amato lo spettacolo, e speravo che nessuno l’avrebbe rianimato finché non sarei stato abbastanza grande da dirigerlo…», disse al New York Times allora. Eppure, Hawke, all’inizio, era restio: «Il lavoro fatto da Philip Seymour Hoffman e John C. Reilly era la versione della mia generazione, non volevo riprenderlo, era fatto troppo bene, come superarlo?».
Fu però lo stesso Shepard, poco prima di morire due anni fa, ad accarezzare l’idea che Hawke si prendesse il ruolo di Lee. «Il fantasma di Phil continua a girare nella mia testa, non l’ho ignorato, ma l’ho invitato dentro di me», ha ammesso Hawke, che nel 2007 con Hoffman girò Onora il padre e la madre diretto da Sydney Lumet. E, a proposito della Season Awards, in concomitanza con le repliche di True West, il pensiero di Hawke è tornato proprio all’amico Philip, e di quando gli diceva: «Ethan, devi considerare questo periodo come si trattasse di vita o morte, ma ricordati sempre che sei un pagliaccio. Solo così sarai in grado di affrontare critiche o applausi».
- Qui potete vedere un’intervista di Dano e Hawke a Theatermania:
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