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Toni Bonji: «Io, Oklahoma, la Gialappa’s Band e quel libro del mio Demotivatore…»

L’uscita del libro, i personaggi, le ispirazioni, il cinema: il nostro faccia a faccia con Toni Bonji

Toni Bonji
Toni Bonji alias Il Demotivatore in posa plastica.

MILANO – Una delle cose migliori accadute negli ultimi (avari) anni di televisione? Nessun dubbio, si chiama Toni Bonji, un comico capace di abitare il nonsense come pochi, umorismo paradossale che non sottovaluta mai lo spettatore (finalmente) e che nelle puntate di GialappaShow, il programma di Tv8, abbiamo visto con molte maschere: il Demotivatore, il dottor Della Monaca, il detective di Chi l’ha morto? («Ma cos’è successo in Missouri?») fino alle nuove creazioni di Fortunato Scavo e di giudice di X Factor. Una serie di personaggi geniali che – in un momento in cui in televisione la comicità praticamente non esiste – ci ha ricordato gli anni d’oro di Mai dire Gol, vero e proprio laboratorio di comicità, tra arbitri, svizzeri e quant’altro. «Beh, pensate che io vedevo sempre la Gialappa’s in quegli anni, quindi è un grande onore oggi far parte di tutto questo assieme a loro», ci confessa Toni Bonji al telefono mentre – in puro stile Toni Bonji – cerca di rientrare in casa dopo aver dimenticato le chiavi in macchina. La macchina – ovviamente – è parcheggiata nel cortile della casa.

Toni Bonji
Il libro di Toni Bonji e la pagina per farselo firmare…

IL LIBRO – «Partiamo dal libro? Beh, Credevi di non farcela è nato proprio dal personaggio del Demotivatore e ha preso definitivamente forma con la prima edizione del GialappaShow. Erano idee che avevo in mente da tanto tempo, ma ancora non ero riuscito a trovare la chiave che poi ha funzionato. Così, dopo il debutto del personaggio in televisione, lavorando con Mondadori abbiamo cercato di capire come portare su pagina quelle gag. Il libro l’ho costruito solo sul Demotivatore perché volevamo uscire dagli schemi classici del libro comico con la serie di raccolta di gag e così è uscito questo finto libro di psicologia. In pratica è costruito come un vero manuale di consigli, ma ovviamente pensato al contrario. Tematiche reali stravolte dalla mia prospettiva assurda…».

Il giudice di X Factor in GialappaShow: “Meno arroganza e meno spocchia…”

LE ISPIRAZIONI – «L’ispirazione per i personaggi? Arriva in vari modi. Per deformazione professionale mi guardo attorno e prendo spunti dalla società. Adesso sono i social il veicolo che va per la maggiore e, spesso, basta dare un’occhiata a TikTok o Instagram per trovare tematiche che funzionano. Un esempio: il giudice di X Factor è arrivato così, poi parlando con gli autori ci siamo confrontati e abbiamo capito quale idea cavalcare. Ma i social li uso anche come laboratorio: mi vengono delle idee e le provo su Instagram per capire che effetto hanno e quante interazioni fanno. Il personaggio di Oklahoma è nato così, con una prova, facendo la caricatura di queste persone che fanno polemica sul nulla, nei bar quanto in televisione. I commenti sotto al post mi hanno fatto capire che era un personaggio perfetto per i tempi…».

“Dove sono le istituzioni?”. “Mah”. Toni Bonji alias Oklahoma

I RIFERIMENTI – «I miei riferimenti sono vari, ma, cavalcando quasi sempre una chiave surreale, prendo spunto dalle cose che mi fanno ridere o che mi hanno molto divertito e che spesso sfiorano l’assurdo. Qualche esempio? Penso a Leslie Nielsen in Una pallottola spuntata oppure ad un altro film dei fratelli Zucker, L’aereo più pazzo del mondo. Il filone è quello, che poi include anche i Monty Python oppure il Mel Brooks di Balle spaziali. Sono visioni che mi hanno ispirato molto, perché mi hanno fatto capire che si poteva far ridere anche dicendo cose serie, inventando di sana pianta, accostando parole senza senso. Ancora oggi mi stupisco di cose che ho scritto e che fanno ridere. Tendo ad essere molto autocritico quindi quando costruisco una gag la lascio decantare per qualche giorno e poi ci ritorno. Se mi fa ancora ridere, allora significa che funziona…».

Una pallottola spuntata.
Leslie Nielsen alias Frank Drebin in Una pallottola spuntata. Era il 1988.

GLI INIZI – «Come ho cominciato? In realtà fin da quando ero bambino sentivo che mi piaceva fare questa cosa qua, far ridere la gente. Dicevo battute, raccontavo barzellette, inventavo cose. La folgorazione arrivò più o meno durante l’adolescenza, guardando il Maurizio Costanzo Show. A quei tempi era uno dei pochi trampolini di lancio per chi voleva fare questo mestiere, ricordo Fiorello, Teo Mammuccari, Giobbe Covatta, Dario Bandiera. Ero molto affascinato da tutto quello che vedevo e cercavo di allestire le prime gag rudimentali con alcuni amici. Poi la passione ha iniziato a prendere forma nei villaggi turistici, il primo trampolino dove ho dovuto confrontarmi con la gente vera. Lì capisci veramente se una battuta fa ridere oppure no…».

Toni Bonji
Un altro personaggio nuovo: Fortunato Scavo nell’Area 54.

IO E LA GIALAPPA’S – «No, non li conoscevo, ho avuto il primo incontro con loro nel 2023 attraverso Lucio Wilson, autore e capo progetto di GialappaShow, che già mi conosceva. Sapeva che Marco (Santin, nda) e Giorgio (Gherarducci, nda) stavano cercando un comico da inserire nel programma, un attore che facesse cose particolari, anche diverse. A loro sono piaciuto subito e così sono entrato in squadra. Che dire? Per me, oltre ad essere una grande vetrina, è anche un grande onore, visto che sono cresciuto guardando i loro programmi, quindi è davvero un’esperienza unica. E poi siamo davvero una bella squadra, c’è un ottimo feeling e quando si lavora bene e ci si diverte i risultati arrivano sempre…». 

Donnie Brasco
“Toni, che te lo dico a fare?”. Al Pacino e Johnny Depp in Donnie Brasco.

IL CINEMA – «I miei film preferiti? Diciamo che da sempre prediligo le pellicole tratte da fatti realmente accaduti, penso a Donnie Brasco, con la coppia Al Pacino e Johnny Depp, che rimane ancora oggi tra i miei cult. Amo però anche guardare le commedie, a patto che abbiano sceneggiature solide e non siano troppo macchiettistiche. Un regista che apprezzo molto è Quentin Tarantino, capace di mescolare commedia e splatter, azione e ironia come pochi. Se ho mai pensato al cinema? Beh, sì, confesso mi piacerebbe girare un film se riuscissi a trovare il filone giusto. Magari con Nino Frassica, un maestro assoluto, e Maccio Capatonda. Sarebbe un bel trio, no?».

  • VIDEO | Qui Toni Bonji presenta il suo libro: 

 

 

 

 

 

 

 

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