ROMA – Questa foresta non è segnata su nessuna mappa. Ogni macchina si rompe al limite del bosco. Lo stesso accade a Mina. Rimasta bloccata, è costretta ad addentrarsi nel bosco oscuro solo per trovare una donna che grida, esortandola a correre verso un bunker di cemento. Mentre la porta sbatte alle sue spalle, l’edificio viene assediato dalle urla. Mina si ritrova in una stanza con una parete di vetro e una luce elettrica che si attiva al calar della notte, quando gli Osservatori emergono dalla terra per osservare i loro umani prigionieri. Accadono cose terribili a chiunque non raggiunga il bunker in tempo. Parte da qui The Watchers – Loro ti guardano, esordio alla regia di Ishana Night Shyamalan, ora al cinema con Warner Bros Pictures.
Intanto, no, non è affatto un caso di omonimia. Perché Ishana è la primogenita di quel M. Night Shyamalan di cui attendiamo con impazienza il prossimo Trap con protagonista un inedito Josh Hartnett (al cinema dal 9 agosto sempre con Warner Bros), e che qui figura come produttore esecutivo. Quello di The Watchers è l’atteso esordio alla regia della Shyamalan dopo una gavetta importante che l’ha vista regista di seconda unità dei precedenti paterni di Old e Bussano alla Porta, ma soprattutto co-sceneggiatrice e regista di quel gioiellino seriale che corrisponde al nome di The Servant (la trovate su Apple TV+). Un esordio, lo diciamo da subito, di peso, brillante, che affonda le sue radici creative in un altro esordio.
Quello di A.M. Shine, autore irlandese del romanzo originario, che nel 2022 fece saltare il banco con The Watchers (ancora inedito in Italia nda) e le sue atmosfere tenebrose e claustrofobiche, segnalandosi come uno degli autori emergenti più interessanti del panorama mondiale. Lo stesso può dirsi dell’adattamento della Shyamalan che dà forma ad un’opera prima ipnotizzante, di buon ritmo, che costruisce e ramifica la tensione scenica tra jump-scare e twist sorprendenti. Attenzione però a etichettare The Watchers unicamente come un horror soprannaturale. Quella della Shyamalan è più una fiaba gotica contemporanea che unisce sapientemente storia, tradizione e folklore irlandese, tematiche ecologiche nella sua inviolabile sacralità territoriale, e il cui cuore narrativo poggia tutto su di un’allegoria sociale sferzante e ferocissima.
Perché in fondo sono gli uomini contemporanei gli Osservatori della Shyamalan. Spettatori a orario continuato a caccia di contenuti su schermi piccoli-e-grandi. Esattamente come le misteriose e fiabesche creature di The Watchers la cui curiosa e famelica brama voyeuristica li spinge, ogni notte, a “sintonizzarsi” sul grande teatro della bunker-teca al centro della foresta. Ma non solo, perché gli uomini contemporanei sono anche i prigionieri della teca stessa. Individui a caccia di viralità per visualizzazioni che producono e consumano quotidianamente contenuti (i prosumers). Un’opera a più livelli di lettura, The Watchers, arricchita dalle performance di una trascinante (e doppia) Dakota Fanning e di una Olwen Fouéré sempre più certezza nel cinema da brividi per presenza e mimica. Un film imperdibile!
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