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The History of Sound | Paul Mescal, Josh O’ Connor e quella storia d’amore folk

A Cannes in concorso arriva il nuovo film di Oliver Hermanus. Ma cosa vedremo?

The History of Sound
Paul Mescal con Emma Canning in The History of Sound.
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MILANO – «Avevo diciassette anni quando conobbi David. Era il 1916. Ora non mi interessa più molto contare gli anni e la mia età. È aprile del 1972 qui a Cambridge. Da giorni, batuffoli bianchi che credo vengano da qualche tipo di pianta fluttuano davanti alla finestra sopra la mia scrivania, accumulandosi sul marciapiede come la prima neve». Comincia così uno dei racconti contenuti in The History of Sound, libro firmato dallo scrittore americano Ben Shattuck (inedito in Italia) da cui il regista sudafricano Oliver Hermanus ha tratto l’omonimo film in concorso a Cannes, interpretato da quelli che – probabilmente – sono due degli attori migliori oggi sulla scena: Paul Mescal e Josh O’ Connor. Sono loro a interpretare Lionel e David, due ragazzi che si incontrano nel 1916 e poi viaggiano insieme nell’estate del 1919 per registrare cantanti e canzoni folk lungo la campagna del New England.

The History of Sound comincia con la narrazione di Lionel, ora invecchiato (interpretato da Chris Cooper) e deciso a ripercorrere un frammento di passato rimasto sepolto, una storia d’amore iniziata cinquant’anni prima: «In questi anni ho scritto tre libri sulla musica folk americana, ma non ho mai scritto di quell’estate trascorsa con David. Eccoci qui, allora, in un pub vicino al New England Conservatory, quando lo vidi per la prima volta mentre suonava un vecchio pianoforte». Di qui si snoda una storia segnata da canzoni folk tradizionali e da un viaggio che porterà i due ragazzi dal Massachussets fino all’Italia, dove Hermanus ha voluto girare portando la troupe per le vie di Tarquinia. «Vedere Paul e Josh in azione sul set è stato fantastico», ha spiegato il regista, «anche perché loro sono amici anche nella vita e quindi lavoravano insieme con grande spirito di collaborazione».

Per Hermanus The History of Sound segna il grande ritorno a Cannes a quattordici anni dalla prima volta con Beauty, presentato a Un Certain Regard nel 2011, mentre sia con The Endless River che con Moffie era stato alla Mostra di Venezia. Curiosamente, in Italia tutti i suoi film sono inediti tranne Living con Bill Nighy, uscito nel 2022 (ve lo avevamo raccontato qui), scritto da Kazuo Ishiguro e ispirato a Vivere di Akira Kurosawa a sua volta tratto da La morte di Ivan Il’ič di Tolstoj. «Il viaggio per arrivare qui è stato lungo», ha ammesso il regista, «abbiamo iniziato a parlare di questo film cinque anni fa, quando Paul e Josh non erano i divi che sono oggi. Sono grato e felice di essere riuscito in quest’impresa». E attenzione alla Palma d’oro per il miglior attore, perché quest’anno potrebbe essere divia in due… 

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