ROMA – Tutto ha inizio nel 2012. Il drammaturgo francese Florian Zeller porta sulle assi dei palcoscenici parigini la sua pièce teatrale, Il padre, con protagonista Robert Hirsch. Quasi dieci anni e svariate repliche in giro per il mondo dopo quell’opera è diventata un film, The Father – Nulla è come sembra (dal 2 settembre in streaming su CHILI), che segna il debutto alla regia dello stesso Zeller. Protagonisti due attori straordinari, Anthony Hopkins e Olivia Colman, rispettivamente nei panni di un padre, Anthony, e di una figlia, Anne, in un film debitore della sua genesi teatrale che immerge lo spettatore in un racconto frammentato in cui schegge di vita, ricordi e pensieri affiorano in un loop dalle atmosfere thriller.

Scritta a quattro mani dallo stesso Zeller con Christopher Hampton, The Father pone al centro la figura di un uomo ottantenne convinto di essere perfettamente autonomo – al punto da cacciare ogni badante faticosamente reclutata dalla figlia – ma di cui emergono i primi sintomi della demenza senile. Il suo rifiuto di assistenza diventa un problema quando la figlia gli comunica l’imminente trasferimento da Londra a Parigi per amore. Un’eresia per l’uomo – «A Parigi neanche parlano inglese» – che, lentamente, inizia a dubitare degli affetti e della realtà che lo circondano.

Già in passato il cinema ha affrontato tematiche legate alla terza età o all’Alzheimer – da Amour a Still Alice – ma la scintilla di The Father sta tutta nel punto di vista. Florian Zeller ci porta all’interno della mente di Anthony. È attraverso i suoi occhi, la sua memoria offuscata, la sua realtà distorta che ricomponiamo i pezzi della (sua) storia. Anthony Hopkins è strepitoso e struggente nel dare voce e corpo ad un uomo capace di essere sgradevole e un attimo dopo indifeso, sarcastico e smarrito. A fargli da spalla una sempre ottima Olivia Colman nel cui volto si leggono tutto l’amore, la preoccupazione e il senso di colpa di una figlia chiamata a prendersi cura del padre.

The Father mette in scena una realtà in cui una grossa fetta del pubblico potrà rispecchiarsi – l’inversione del ruolo genitore/figlio alle prese con una malattia – ma è la modalità di quella messa in scena a fare del film un’opera davvero unica. Elementi e situazioni si ripetono per tutto l’arco del film ruotando attorni agli stessi spazi – l’appartamento in cui vivono Anthony e Anne – senza che la narrazione ne risenta o ne sia appesantita. Non a caso il film ha vinto l’Oscar – oltre a quello ottenuto da Hopkins – per la miglior sceneggiatura non originale.

Ma dietro alla maestria narrativa e formale ciò che resta è un film profondamente commovente. Una commozione che cresce man mano che il film procede e la matassa apparentemente intricata dell’intreccio si dipana davanti ai nostri occhi. The Father racconta la ferocia della malattia, la sua capacità di soffiare via sui ricordi di una vita facendoli volare lontano, come un albero che perde le foglie e resta spoglio. Florian Zeller riesce a farci sentire ciò che prova il suo protagonista rimasto solo in un oblio perenne da quale, ogni tanto, affiora un nome, un volto, un ricordo. La vita.
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Qui potete vedere il trailer di The Father – Nulla è come sembra:
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