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Terezin | Il dramma dei campi di concentramento e l’amore ai tempi del nazismo

Un amore, un luogo, le bugie naziste: Gabriele Guidi racconta la storia vera di Theresienstadt

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Un'immagine di Terezin

MILANO – Sono molti i film che negli anni hanno raccontato l’orrore dei lager nazisti. Da classici come Schindler’s list e La vita e bella a pellicole più recenti come Il figlio di Saul o Quel giorno tu sarai. A questa lista si aggiunge ora Terezin, coproduzione internazionale di Minerva Pictures con Rai Cinema, insieme alla ceca Three Brothers Production, la cui uscita nelle sale è prevista il il 26 gennaio per Il Giorno della Memoria. Il film, diretto da Gabriele Guidi al suo esordio, racconta le vicende degli ebrei deportati nei primi anni Quaranta all’interno del campo di detenzione di Theresienstadt, il ghetto di Terezin. Una cittadina cecoslovacca – oggi Repubblica Ceca – a circa 60 km da Praga, che a partire dal novembre del 1941 divenne centro di transito per gli ebrei da inviare ad Auschwitz e nei campi di sterminio.

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Mauro Conte in una scena del film

La propaganda nazista esibiva però Terezin in tutt’altro modo, ovvero come un insediamento modello in cui gli ebrei potevano continuare la propria vita in maniera differente, ma la realtà era drammaticamente e ovviamente diversa. Esiste anche un documentario, datato 2020, diretto da Mary Mirka Milo intitolato Terezin. Il grande inganno in cui la regista, attraverso filmati di repertorio, interviste e testimonianze svelava la brutale verità subita dai deportati. Tra le tante atrocità raccontate, anche il dramma degli anziani ebrei tedeschi ingannati dai nazisti, che promisero loro un soggiorno presso le terme di Terezin.

Un’immagine di Terezin

Il film di Guidi si focalizza sull’incontro tra Antonio, un clarinettista italiano e Martina, una violinista cecoslovacca che si innamorano a Praga durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel 1942, come tante altre famiglie, vengono deportati al ghetto di Terezin, dove venivano rinchiusi per lo più musicisti, compositori, pittori, poeti, scultori e scrittori. Questi creativi e artisti durante gli anni della segregazione realizzarono centinaia di produzioni musicali usando l’arte e il loro talento come strumento di sopravvivenza.

Dominika Moravkova in una scena del film

Guidi, qui al suo esordio dietro la macchina da presa, dirige un gruppo internazionale di attori e attrici. La coppia protagonista è interpretata da Mauro Conte, visto già in Una questione privata dei fratelli Taviani e in Sulla mia pelle di Alessio Cremonini, e dall’attrice slovacca Dominika Moravkova. Nel cast spiccano anche Alessio Boni, Cesare Bocci e Antonia Liskova oltre agli attori stranieri Jan Revai, Borek Slezàcek e Mariàn Mitas.

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