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Te l’Avevo Detto | Ginevra Elkann, Valeria Bruni Tedeschi e il caldo inverno di Roma

Il caldo, i conflitti in sospeso, Valeria Golino e Alba Rohrwacher. Al cinema dall’1 febbraio

Alba Rohrwacher in uno dei momenti più dolci di Te l'avevo detto di Ginevra Elkann, al cinema dall'1 febbraio
Alba Rohrwacher in uno dei momenti più dolci di Te l'avevo detto di Ginevra Elkann, al cinema dall'1 febbraio

ROMA – Durante un fine settimana di Gennaio nella Capitale, le decorazioni degli alberi di Natale scintillano ancora nelle case, quando un’anomala ondata di calore colpisce la città, dove le temperature si alzano a poco a poco fino ad arrivare a 30 gradi. Mentre il caldo continua ad aumentare, si accentuano ansie e nevrosi: Gianna è una fanatica religiosa, Pupa una pornostar in declino, padre Bill un prete italo-americano ex-eroinomane, Caterina un‘attrice che combatte l’alcolismo e cerca di ottenere la custodia del figlio affidato all’ex marito. Tutti in preda al caldo soffocante e alle loro rispettive dipendenze. Parte da qui Te l’avevo detto, opera seconda di Ginevra Elkann di nuovo al lavoro con Chiara Barzini quattro anni dopo il debutto con Magari.

Riccardo Scamarcio e Alba Rohrwacher in un momento di Te l'avevo detto
Riccardo Scamarcio e Alba Rohrwacher in un momento di Te l’avevo detto

Presentato in anteprima nazionale alla Festa del Cinema di Roma nella sezione non competitiva Grand Public, distribuito al cinema con Fandango a partire dall’1 febbraio e con un cast che vede, tra gli altri, Valeria Bruni Tedeschi, Valeria Golino, Alba Rohrwacher, Greta Scacchi, Danny Huston e Riccardo Scamarcio, dopo il coming-of-age dalle forti tinte autobiografiche Magari per la Elkann è il momento dell’approdo nel terreno narrativo della black comedy con Te l’avevo detto. E lo fa attraverso un ritratto corale di un’umanità in preda alle proprie ansie, sull’orlo dell’Apocalisse (globale oltre che personale, dei singoli) in una Roma da 50 gradi a gennaio dall’atmosfera afosa, soffocante, gialla, bruciata e dai colori sempre più tendenti al tramonto.

C'è anche spazio per una memorabile Valeria Golino
C’è anche spazio per una memorabile Valeria Golino

La condizione climatica eccezionale funge così da pretesto narrativo inspiegato, mai veramente radicato (a differenza di Siccità di Paolo Virzì), per livellare i conflitti in sospeso degli uomini e delle donne di Te l’avevo detto nel loro vagare sincero in luoghi di oscurità, dolore, amore e speranza. Tutti alla ricerca di riscatto, redenzione e pace interiore, tutti con alle spalle un passato problematico di dipendenze. Chi riparando a un torto decennale, chi accettando il proprio io, o chi, più semplicemente, ricostruendo il proprio quadro familiare. Non tutto funziona però nella seconda regia della Elkann, specie nell’incrocio armonizzato dei tanti archi narrativi, compensato però da caratterizzazioni memorabili di personaggi vivi, autentici, che si fa fatica a lasciare andare al termine della visione.

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