in

Mafia Capitale e l’altra faccia di Roma: cosa c’è nella seconda stagione di Suburra?

Pallottole, ONG, migranti e lacrime: la Roma del piccolo schermo ritorna il 22 febbraio su Netflix

Eduardo Valdarnini, Alessandro Borghi, Claudia Gerini, Filippo Nigro e Giacomo Ferrara in Suburra 2.

ROMA – Drammatica e spietata, quasi animalesca, nella lotta costante tra potere e sconfitta, la Roma criminale di Suburra è tornata. La serie, targata Netflix, rappresenta il trampolino italiano verso il pubblico di tutto il mondo e la seconda stagione – molto più action della precedente – riabbraccia i tre protagonisti, Aureliano, Spadino e Lele. Così, ritroviamo la cornice di Ostia, il Malaffare della Capitale, i velluti del Vaticano e un incastro di dinamiche da prima pagina. Questa volta, nuovo elemento, amplificata dal brusio di quelle radio romane che arrivano alle orecchie di tutti alla vigilia delle elezioni comunali, combattute sul filo del voto e della minaccia.

Il cast alla presentazione romana della seconda stagione.

Protagonista della serie, ancora Aureliano Amadei, interpretato da Alessandro Borghi. «Suburra? Ringrazio questa serie, perché prodotti del genere fanno in modo ci sia un ricambio generazionale. Questo è legato alle possibilità di globalizzazione legate al nostro mestiere. Quando ho iniziato ha lavorare c’erano sempre gli stessi. Adesso, le occasioni sono vive…», riflette l’attore, che abbiamo incontrato, assieme a tutto il cast alla Casa del Cinema qui a Roma, poco dopo aver visto in anteprima i primi due episodi della seconda stagione, disponibile su Netflix da venerdì 22 febbraio. Ma l’impressione, confermata dai protagonisti, è che le nuove puntate siano all’insegna della maturazione, in un percorso sia criminale che umano.

Alessandro Borghi, Giacomo Ferrara e Eduardo Valdarnini.

«Spadino? Mi veniva richiesta maturità», aggiunge Giacomo Ferrara, il personaggio forse più complesso di Suburra. «Nella prima serie, ero rimasto, per così dire, nel sottobosco, ma adesso ci chiediamo come possa evolvere uno come Spadino. La mia evoluzione, legata a quella degli altri, mi ha permesso di raccontare il rapporto che ho con il potere. Quello che gli accade fa crescere Spadino, e lui crescerà…». L’altro protagonista del trio, è Lele, ovvero Eduardo Valdarnini: «Come può diventare poliziotto un tipo come lui? Cambia. Sia il carattere che i comportamenti. Ho cercato di abbinare il vecchio e il nuovo, in un incontro più duro e più sicuro».

Spadino e Aureliano.

Diretto, in linea con il cattivo per eccellenza della serie, il bravissimo Francesco Acquaroli: «Il mio Samurai? Ha in mano il potere di Roma, non ha tempo per distrarsi». Perché la forza di Suburra, oltre a Spadino, Aureliano e Lele, sono proprio i personaggi che popolano l’universo sporco e ingorgato del crimine capitolino. Dalla periferia ai salotti più esclusivi, in una traccia marcata da sangue, soldi e sanpietrini. E, senza scordare il film di Stefano Sollima che ha generato la serie, non poteva mancare il politico corrotto, rappresentato dal candidato sindaco Filippo Nigro, nei panni di Amedeo Cinaglia.

Filippo Nigro e Francesco Acquaroli.

Lui, in Suburra 2, è quello che più si distacca dalla caratterizzazione della prima stagione, sfociando in un politico senza anima. «Amedeo doveva esser quasi paralizzato», dice Nigro, «Come se non si rendesse conto di ciò che fa. L’aspetto interessante nel diventare cattivi e disonesti è che ti domandi come si possa andare contro il proprio valore etico. Ma ho trovato un modo per renderlo credibile a me, e renderlo credibile agli altri».

Claudia Gerini è Sara Monaschi.

E, attenzione, perché nemmeno le donne di Suburra faranno sconti. Anzi. Cominciando da Claudia Gerini, la Sara Monaschi senza scrupoli che scende a patti col Diavolo e l’Acqua Santa. «Stringo nuove alleanze e nuovi affari. Nonostante abbia perso tutto, ha progetti e strumenti per farsi strada», afferma la Gerini. «Mi sporco le mani, con la ONLUS e sulla pelle dei migranti. È un personaggio freddo e cinico, tenta di rimanere aggrappata al potere e al denaro, le sue prede». Se in Suburra ci sono gli umani ma non i buoni, il personaggio che merita la parentesi quadra riguarda Livia (Barbara Chichiarelli, che brava, segnatevi il nome), sorella di Aureliano.

Barbara Chichiarelli è Livia.

Sarà il loro rapporto a umanizzare in modo quasi poetico il sangue e la violenza impressa a fuoco nell’effige di famiglia malavitosa. «Ho avuto la fortuna di lavorare con Barbara», confida Borghi, «E quello che avete visto in queste due nuove prime puntate è qualcosa di davvero molto forte. Abbiamo fatto sequenze talmente dense che il regista Andrea Molaioli ci ha permesso di improvvisare un po’, tra lacrime e abbracci…». E allora, bentornati a Suburra…

  • Qui il trailer di Suburra: La Serie – Seconda Stagione:

Lascia un Commento

Finalmente Tolkien: ecco il primo trailer italiano del biopic con Nicholas Hoult

Aspettando l’Oscar | Il miglior attore protagonista e il vantaggio di Christian Bale