ROMA – Un solo momento, un frammento di tempo. Sì, la vita può essere sconvolta da un solo istante. A scoprirlo sulla propria pelle è la numerosa famiglia di Piero ed Elisabetta, all’improvviso costretta a fare i conti con le conseguenze di un incidente che porta via il primogenito Flavio. Quando, trascorsi due anni, il figlio più piccolo, Denis, rovina a terra sciando durante una vacanza a Cortina e deve perciò essere operato, ecco che i fantasmi del passato si ripresentano prepotentemente. Come fare? Presentato alla Festa del Cinema di Roma e prossimamente al cinema con Piper Film, ecco Storia di una Notte di Paolo Costella con un grande cast che vede protagonisti Anna Foglietta, Giuseppe Battiston, Biagio Venditti, Giulietta Rebeggiani e Massimiliano Caiazzo.
Il film, prodotto da Tramp Limited e Rai Cinema è tratto da un libro, Nelle Migliori Famiglie di Angelo Mellone (Mondadori editore, 2021) ed è un’opera toccante che esplora la natura dei legami e il rapporto fra le aspirazioni personali e la relazione di coppia, libertà e appartenenza, desiderio individuale e senso familiare sullo sfondo di un dolore lacerante. Per Costella le pagine di Mellone diventano l’opportunità per realizzare un delicato intreccio d’emozioni che è riflessione sul lutto e sulla necessità di rialzarsi, ma soprattutto sul caos vitale. Perché Storia di una notte è prima di tutto un film sul come il caso – qui opportunamente calcolato dall’adattamento firmato dallo stesso Costella e Tania Pedroni – possa stravolgere la vita di ognuno cambiandone i connotati.
Una famiglia felice – o per meglio dire in armonia – si disgrega. Il calore, la spensieratezza e i sorrisi finiscono così con il lasciare il posto al freddo, alla paura e alle lacrime. Viene meno l’amore, dissipato nella distanza di verità non dette e discorsi interrotti, eppure conservato nella memoria di giorni lontani dal ricordo vivido. Storia di una notte è in realtà la storia di due notti. Quella di una frattura vitale scomposta e quella del suo risanamento quasi insperato. Un’indagine antropologica sul dolore e su come questo non vada anestetizzato o allontanato, ma accolto a piene braccia per comprendere e comprendersi meglio – evolvendo in esso – dallo sviluppo armonico e romanzesco, e da una regia semplice, senza fronzoli, che fa della linearità il suo punto di forza.
Trascinato da una grande Foglietta e sostenuto da un Battiston formidabile, Storia di una notte vive anche (e soprattutto) negli impulsi di vita e nella speranza indomita dei giovani – e già molto bravi – Venditti e Rebeggiani, a cui Costella affida un carico di dolore insostenibile come quello di due figli che vedono i propri genitori allontanarsi – sino a rischiare di perdersi – dopo la scomparsa del fratello maggiore. Fino a quel finale, su cui non vi diciamo nulla, ma che nella sua aperta ambiguità lascia allo spettatore interrogativi e spunti di riflessione su quanto sarebbe più facile, a volte, riavvolgere il tempo e poter ricominciare. Segnatevi il titolo del film, perché è una visione da aspettare…
- HOT CORN TV | Storia di una notte, una clip in anteprima:
Lascia un Commento