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Sergio Sylvestre: «Trolls World Tour? Tra i Daft Punk e il valore della positività»

La nostra intervista ad una (grande) voce soul, tra i doppiatori del film d’animazione. In digital su CHILI

Sergio Sylvestre e Mini Diamante
Sergio Sylvestre e Mini Diamante

ROMA – Mentre lo chiamiamo, sulla Capitale, dopo diversi giorni di sole, sono scese delle grosse nuvole bianche. Non aiutano, visto il momento storico, ma appena Sergio Sylvestre risponde al telefono, ci tira su il morale con la sua inconfondibile e appassionata grinta. L’artista, nato a Los Angeles, è tra le voci (d’eccezione) che doppiano Trolls World Tour – con lui Francesca Michielin, Elodie e Stash –, appena uscito in digital (lo trovate qui su CHILI) dopo un numero di pre-order da record. Nel film, Sergio doppia il piccolo (ma irresistibile) Mini Diamante, troll glamour e Hip-Hop. «Il mio personaggio ha un’anima molto simile alla mia, ha un mood di vita in cui mi ritrovo», ci dice Sylvestre, «e in fase di doppiaggio è riuscito, a modo suo, a mettermi a mio agio…».

Sergio Sylvestre in studio
Sergio Sylvestre in studio

MINI DINAMITE – «Trolls World Tour è stata una gran, bella avventura. Il mio personaggio, Mini Diamante, è piccolo ma ha tanto carattere. Molto simile a me! Mi piace il suo mood di vita e mi ha messo a mio agio. In studio ho imparato tante cose, insieme ad un gruppo fantastico. Il punto è che la musica può e deve unire anche se i generi sono mischiati e amalgamati. Per dire, il mio è misto: R’n’B, Urban, ogni tanto il Rap. Un misto, ma fatto bene. Ogni tanto è giusto anche tornare indietro, e forse in questo periodo è bello tornare all’ascolto dell’assoluto, come il rock o il soul».

Mini Diamante
Mini Diamante

2PAC – «Il rock è sempre stato rebelion. L’Hip-Hop, invece, è sempre stato più “sporco”, arrivando dalla strada. Credo che la musica sia una cura, che abbia un’immagine ed un’anima. Da tempo e spazio a tutti e non giudica mai. Penso a 2Pac. In fondo, non voleva dire solo quello che cantava, era una persona intelligente, un poeta, e utilizzava il suo background applicato alla sua arte. Stesso discorso si può fare con Michael Jackson, la qualità che usciva dal suo background era pazzesca. Entrambi, ancora oggi, influenzano gli artisti. E poi, sia il rock che l’Hip-Hop hanno bisogno di apprezzamento e di tempo, non sempre l’uomo recepisce subito un brano, un album o un’idea dietro ad un cantante».

Sergio Sylvestre e il doppiaggio di Trolls World Tour
Sergio Sylvestre e il doppiaggio di Trolls World Tour

IL BRANO – «La traccia che preferisco nel film? Voglio essere positivo, One More Time dei Daft Punk! È anche una questione di ricordi: mi viene in mente di quando andavo in discoteca, con gli amici. Anzi, sto portando avanti questa mia idea su Instagram, #StoryOfMyLife, dove racconto le mie esperienze passate riflettendo molto sulla positività. Credo che oggi ci sia bisogno di questo. È il nostro dovere portare allegria. E, riguardando il film, ho pensato che arriva nel momento giusto, niente malinconia ma colori e musica».

POP CORN – «Andare al cinema mi gasava: stanza enorme, le luci, il buio. Ma, contemporaneamente, mi piace anche stare comodo sul divano, faccio io i pop-corn, magari un po’ bruciati. Adesso, che sono più grande, la dimensione casalinga è più vicina a me, anche perché ho due cani e, comunque, la mia testa non sta mai tranquilla se li lascio troppo soli. Peccato però che oggi al cinema non si può andare, perché comunque la sala è fatta per darti il massimo. Ma la bellezza di Trolls si presta a qualsiasi formato, ti fa ridere comunque. E il messaggio arriva».

In studio di doppiaggio
In studio di doppiaggio

RUMORE E SILENZIO – «Non c’è un modo giusto o sbagliato per combattere il silenzio che c’è oggi. Ognuno ha un modo. Ti dico che sono più vicino alla mia famiglia, con telefonate, videomessaggi. A casa sto creando tanta musica e, come ti dicevo, interagisco molto più con il pubblico via Instagram. L’importante è creare momenti dove possiamo riflettere. Alternare anche i giorni, mi sono messo in giardino, ho respirato. E allora una domanda: perché abbiamo corso così tanto? Stiamo capendo tante cose su di noi: non è importante essere famosi o non famosi, siamo tutti uguali. Sarà un periodo utile per riflettere e migliorarsi, come uomini e come paesi. Il momento è grave ma, a modo suo, utile per farci riconoscere. E per farci riposare. Non è facile per nessuno, l’importante è stare tranquilli. Magari vedendo film come Trolls World Tour…».

Francesca Michielin, Elodie, Stash e Sergio Sylvestre e il doppiaggio di Trolls World Tour:

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