in

Scream | Il ritorno dell’icona Ghostface in un grande sequel ad alta tensione

Il quinto capitolo della saga? Una sorta di ‘requel’, nostalgico ed efficace. E molto insanguinato…

Scream, Ghostface è tornato!
Scream, Ghostface è tornato!

ROMA – Non vogliamo esagerare, ma tant’è: c’è un cinema prima e dopo Scream. E c’è il genere horror prima e dopo Scream. Introducendo il punto focale del quinto episodio, diretto da Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett, è importante sottolineare quanto Wes Craven, con il capitolo del 1996, abbia causato un corto-circuito, apportando cambiamenti monumentali allo slasher. Seguendo il soprannaturale onirico di A Nightmare on Elm Street, Craven insieme a Kevin Williamson (che oggi torna come produttore esecutivo) ha cambiato la concezione di horror movie, rigirandone i concetti per prendersi gioco degli stessi, nonché finendo per confondere il pubblico alle prese con quella maschera che, per loro stessa concezione, è un elemento super-partes che di fatto ha rivoluzionato il modo (e il mondo) in cui il pubblico vive e respira l’orrore.

Jenna Ortega è Tara in Scream (cinque)
“Qual è il tuo film horror preferito?”: Jenna Ortega è Tara in Scream (cinque)

Da quel film la scia di sangue ha attraversato svariati tentativi di emulazione (alcuni riusciti, altri già dimenticati) e dunque la sfida principale per Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett, con la sceneggiatura di James Vanderbilt (Zodiac) e Guy Busick (Finché Morte non ci Separi), era quella di realizzare un sequel senza la presenza di Wes Craven, mantenendo però preponderante lo spirito della saga lasciata in sospeso nel lontano 2011 (anche se sono arrivate le serie tv reboot, anch’esse decisamente riuscite) quando sotto la Ghostface si nascondeva il visino di Emma Roberts (ops, spoiler!). Ci sono riusciti? Eccome se ci sono riusciti. Ma non solo, perché Scream (5) sembra proprio seguire i dettami del primo film (e del quarto, probabilmente il più maturo), attualizzandoli però in funzione di un cinema che gioca in funzione dell’eredità da riscuotere e tramandare alle nuove generazioni, facendosi beffa addirittura di sé.

Ghostface è tornato
Ghostface è tornato

Un’eredità che gli autori in questo caso rispettano in pieno, creando un sequel che omaggia l’icona senza però voler ricreare lo stile di Craven, evitando in tal modo il mero copia-e-incolla. Basti pensare ad una certa eleganza che pervade le scene, soprattutto quando al centro dell’inquadratura c’è l’assassino mascherato. Scream 5 è marcatamente consapevole del fatto che Ghostface sia una leggenda del cinema e dunque sopra di lui (anche per merito della fotografia di Brett Jutkiewicz) i registi costruiscono una messa in scena che, vedere per credere, fa venire i brividi per quanto sia inquietante e, contemporaneamente, affascinante. La storia, dal suo canto, è familiare: la silhouette del Ghostface si aggira a Woodsboro e inizia a mietere vittime. La prima è Tara Carpenter (Jenna Ortega), a casa da sola e sfortunata nel rispondere a quell’iconografica chiamata anonima.

Melissa Barrera è Sam in Scream
Melissa Barrera è Sam in Scream

L’aggressione di Tara finisce per smuovere la lontana sorella Sam (Melissa Barrera), che torna nell’insanguinata cittadina insieme al suo ragazzo Richie (Jack Quaid), portando con sé un carico di segreti che alla fine verranno alla luce, mentre la lista dei sospettati su chi sia il nuovo Ghostface è molto lunga e abbraccia, guarda caso, tutti gli amici di Tara: Wes (Dylan Minette), Mindy (Jasmine Savoy Brown), Liv (Sonia Ben Ammar), Amber (Mikey Madison) e Chad (Mason Gooding). Ovvio, tra le facce nuove, Scream 5, come ogni sequel (anzi, requel) nostaligico che si rispetti, scalda la platea quando entra in scena il trio mitico di Sidney, Linus e Gale (Sidney Prescott, David Arquette, Courtney Cox), gli unici che possono avere la meglio su Ghostface, in quanto sembra avere un legame con le vittime dei precedenti film.

scream
Neve Campbell e Courteney Cox in una scena del film

Così, tra easter eggs, coltelli e rivelazioni, Scream si rilegge tra fantasia e classicità, senza scordare mai le naturali situazioni da film slasher, che prevedono violenza, uccisioni sanguinolente e un gustoso e spassionato divertimento. In fondo, dal primo frame arrivando poi alle rivelazioni finali esce fuori potente l’amore che hanno gli autori per l’universo di Scream. Un amore e una passione che gli hanno permesso di giocare costantemente con la formula plasmata da Craven, lasciando il pubblico sul filo della tensione per ben due ore. Certo, questo è un pubblico nettamente cambiato (insomma, non siamo nel 1996 e nessuno griderebbe in sala “girati!” a Mindy…) ma non per questo è meno sensibile e meno suscettibile alla liturgia umoristica e spaventosa del Ghostface.

  • NEWSLETTER | Iscrivetevi qui alla newsletter di Hot Corn!
  • Volete vedere il film? Lo trovate in streaming su CHILI

Qui il trailer di Scream:

Lascia un Commento

L’altra faccia di Get Back? McCartney 3, 2, 1. Dietro le quinte di un genio assoluto

Sophie Marceau in È andato tutto bene

VIDEO | È Andato tutto Bene: Sophie Marceau in una clip del film di François Ozon