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Ottilie von Faber-Castell e il coraggio di una donna, tra famiglia e business

Claudia Garde torna nell’Ottocento e racconta la storia di una delle prime donne in carriera

ottilie von faber-castell

MILANO – È uno dei marchi di matite e penne più famosi al mondo che tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo usato. Quello che forse non tutti sanno, però, è che dietro la diffusione e l’innovazione della Faber-Castell c’è la mano di una donna, Ottilie von Faber. La sua storia è stata raccontata nel film in due parti di Claudia Garde, Ottilie von Faber-Castell – Una donna coraggiosa, con Kristin Suckow e Johannes Zirner. Fu infatti sotto la sua guida che l’azienda raggiunse l’enorme successo economico che la contraddistingue da oltre un secolo. La vera storia inizia molto tempo prima, nel 1761, quando a Norimberga Kasper Faber fonda un colorificio che produce matite colorate. In origine il nome dell’azienda è Faber, per diversi decenni il suo successo è discreto, anche se costante.

ottilie von faber-castell
Kristin Sukcow e Johannes Zirner sono Ottilie e Alexander von Faber-Castell nel film

La svolta arriva intorno agli anni Ottanta del XIXX secolo. Alla morte di Wilhelm von Faber a soli 42 anni nel 1896, il nonno Lothar nomina come erede dell’azienda Ottilie von Faber, l’unica figlia di Wilhelm. Secondo Lothar, infatti, Ottilie è l’unica con le capacità per risollevare l’azienda di famiglia e così la giovane, che all’epoca aveva solo diciannove anni, si ritrova a dover dirigere azienda e produzione. Poco tempo dopo morì anche il nonno Lothar, lasciando come guida alla piccola Ottilie solo la nonna (che portava il suo stesso nome, Ottilie senior) e le condizioni espresse nel suo testamento: chiedeva a Ottilie di mantenere l’organizzazione che lui aveva dato alla produzione – cosa che Ottilie fece, facendosi aiutare dagli impiegati più esperti e fidati – e pretese che il nome dell’azienda non venisse mai cambiato in quanto doveva sempre portare il nome di famiglia.

Una foto d’epoca di Alexander e Ottilie von Faber-Castell

Per questo, quando Ottilie, che era già in età da marito, sposò il conte Alexander zu Castell-Rüdenhausen nel 1898, il suo cognome venne semplicemente aggiunto a quello di Ottilie. I due divennero ufficialmente conosciuti come Conte e Contessa von Faber-Castell e l’azienda di famiglia acquistò il nome che conosciamo ancora oggi. Dopo una lunga luna di miele che toccò Italia, Francia, Canada e Stati Uniti, i due tornarono a lavoro. Ottilie si occupava dell’intero processo produttivo mentre Alexander era delegato all’amministrazione contabile, e per alcuni anni, fino ai primi del Novecento, le cose sembrarono andare bene, mentre la Faber-Castell cavalcava l’onda del successo.

Una scena di Ottilie von Faber-Castell – Una donna coraggiosa

Ma la Prima Guerra Mondiale cambiò le carte in tavola. Allo scoppio della guerra Alexander fu costretto a spostarsi in Belgio, e la lontananza di circa un anno e mezzo incrinò il rapporto tra i due coniugi finché Ottilie non si innamorò del barone Philip von Brand zu Neidstein. I due divorziarono pochi mesi dopo: Ottilie vendette la sua quota dell’azienda al nipote e si risposò con Philip nel 1918, mentre Alexander rimase a capo dell’azienda, che comunque mantenne il nome originario. Ottilie è così passata alla storia come la donna che ha sfidato le convenzioni sociali, visto che all’epoca business ed economia erano territori off-limit per le donne, contribuendo alla crescita di uno dei marchi più conosciuti al mondo.

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Qui potete vedere il trailer di Ottilie von Faber-Castell – Una donna coraggiosa:

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