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Io & il Cinema | Willie Peyote: «L’Odio, Elio Petri e quel cult chiamato Santa Maradona»

La rubrica di Hot Corn in cui musicisti, scrittori, attori e registi ci raccontano i loro film preferiti

Willie Peyote riflette sui suoi film preferiti.

MILANO – Una Torino in bianco e nero che ricorda Parigi, un borsalino leggermente inclinato in testa e una sigaretta sempre accesa tra le labbra. Molto prima di Sanremo, Guglielmo Bruno, in arte Willie Peyote, rapper e cantautore italiano, giocò con le citazioni per il video de La tua futura ex moglie, singolo che accompagnava il suo album, Iodegradabile, omaggia la Nouvelle Vague e Fino all’ultimo respiro di Jean-Luc Godard. «L’idea del video? È venuta a Libero (De Rienzo, ndr) che l’ha diretto», racconta a Hot Corn, «Ascoltando il pezzo mi ha detto che secondo lui si sposava bene con il personaggio di Jean-Paul Belmondo nel film». Così abbiamo deciso di chiedere a Willie Peyote quali sono i suoi film del cuore, da L’Odio di Mathieu Kassovitz a Santa Maradona, cult generazionale con protagonista, guarda caso, proprio Libero De Rienzo.

IL TUO PRIMO RICORDO CINEMATOGRAFICO – «L’Odio di Mathieu Kassovitz, che rimane ancora oggi uno dei miei film preferiti. Ricordo perfettamente alcune scene che mi colpirono per come vennero girate. In particolare la sequenza in cui i protagonisti fumano sul terrazzo e lo sfondo si avvicina. Ero giovane e non avevo una profonda conoscenza del cinema, ma quella visione mi colpì. È il mio primo ricordo forte perché fino a quel momento guardavo i film in modo passivo».

willie peyote
Una scena de L’Odio

IL FILM CHE GUARDERESTI ALL’INFINITO – «Pulp Fiction. Sono un fan del primo Tarantino. C’era una volta …a Hollywood non mi ha fatto impazzire, ad esempio. Dei suoi ultimi, l’unico che mi è piaciuto davvero è The Hateful Eight mentre gli altri mi hanno un po’ lasciato con l’amaro in bocca. A me di Tarantino, aldilà delle scene splatter, piace come gestisce i dialoghi e nei primi film ce ne erano di grandiosi. Come quello iniziale de Le Iene con lui che parla di Like a Virgin e il fatto che Steve Buscemi non dia le mance…quella roba lì vale tutto il film».

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Uma Thurman e John Travolta in una scena del film

L’ULTIMO FILM CHE HAI VISTO – «Non è l’ultimo, ma The Irishman. Mi è piaciuto anche se dalla seconda metà in poi l’ho trovato un po’ lento. Però mi ha mostrato alcuni lati della storia d’America che non conoscevo così bene. Sono un grande appassionato di storia e, in particolare, di storia degli Stati Uniti. Tutto l’aspetto su Kennedy e sulla mafia intrecciata con le elezioni e la sua morte mi è molto piaciuta. Gli attori, poi, sono incredibili…».

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La scena in The Irishman in cui viene annunciata la morte di John F. Kennedy

LA TUA COLONNA SONORA PREFERITA – «Solitamente i film che mi piacciono hanno sempre grandi colonne sonore. Tarantino ha sempre avuto una grande attenzione per la musica e anche L’Odio ha una grande colonna sonora. La scena con Dj Cut Killer alla finestra con la musica che risuona per la banlieue per chi è cresciuto con l’hip hop rappresenta molto. Quando avevo sedici anni ho vissuto per qualche mese a Parigi, in quel periodo nelle sale c’era Taxxi e ricordo di aver comprato il cd della colonna sonora. In generale tendo a fare caso alle musiche nel film. Ricordo, ad esempio, come mi colpì quando sentii la voce di Elisa in Django».

UN FILM CHE AMI MA CHE NESSUNO CONOSCE – «Sangue – La morte non esiste di Libero De Rienzo. Il motivo, insieme al personaggio di Bart in Santa Maradona, per cui sono diventato un suo fan. Bart per la nostra generazione, e non solo torinese, ha rappresentato molto. Ho conosciuto prima il regista, Marco Ponti, e tramite lui, Libero. Inoltre nel film c’era una colonna sonora importate firmata dai Motel Connection. Santa Maradona ha cercato di cristallizzare un momento storico preciso di Torino e insieme ai Subsonica rappresentava uno dei fiori all’occhiello della città in quel periodo».

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Una scena di Santa Maradona

UN REGISTA CON CUI VORRESTI COLLABORARE – «Con Mathieu Kassovitz mi piacerebbe anche solo fare una chiacchierata. L’Odio, per chi come me stava crescendo con il rap, è stato un film fondamentale. Tutti i rapper italiani hanno usato uno skit tratto dal film in un loro pezzo. L’ho fatto io nel mio primo disco ma me ne vengono in mente almeno altri dieci. Marco e Libero erano gli altri due che avrei messo nella lista ma ora che ho collaborato con loro non si tratta più un sogno!».

Willie Peyote
Libero De Rienzo e Willie Peyote sul set de La tua futura ex moglie

UN FILM CHE TI HA ISPIRATO A SCRIVERE UN BRANO – «In realtà non uno solo, ce n’è più di uno. Sbatti il mostro in prima pagina di Marco Bellocchio, ad esempio, mi ha ispirato il primo pezzo di Iodegradabile, Mostro. Del cinema italiano sono molto affezionato a Elio Petri e al suo sguardo sull’attualità».

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Gian Maria Volontè in Sbatti il mostro in prima pagina

UN FILM CHE CONSIGLIERESTI AI LETTORI DI HOT CORN – «Direi ancora Sangue – La morte non esiste, perché va riscoperto, e poi La versione di Barney, che potrebbe portare a leggere un libro meraviglioso firmato da Mordecai Richler. Che, ad essere sinceri, ho preferito al film!»

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Willie Peyote consiglia: La versione di Barney.

UNA SCENA CHE TI COMMUOVE OGNI VOLTA – «Tornando a Tarantino, direi la scena in cui Mr. White, il personaggio di Harvey Keitel nel Le Iene scopre, che Freddy (Tim Roth, ndr), in realtà, è un vero infame. Mi colpisce sempre molto. Ultimamente ho rivisto American Beauty, un altro film il cui finale non mi lascia mai indifferente».

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