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Che fine ha fatto Galveston? Prima di True Detective, tra Nic Pizzolatto e Mélanie Laurent

Fughe e malinconia: il romanzo d’esordio dello scrittore diventa cinema. Ma in Italia?

Ben Foster e Elle Fanning nel poster di Galveston, tratto dal romanzo di Nic Pizzolatto.

ROMA – Prima di Matthew McCounaghey e Woody Harrelson. Prima di Rachel McAdams e Mahershala Ali. Ovvero: quando ancora non aveva creato l’universo televisivo di True Detective, Nic Pizzolatto lo conoscevano davvero in pochi. Eppure, il suo talento da scrittore – prendendo qua e là da i grandi maestri della letteratura americana di genere, da Charles Willeford a James Crumley, James Lee Burke e Joe R. Lansdale e Cormac McCarthy – era già notevole quando, nel 2006, pubblicò Tra qui e il Mar Giallo, una serie di racconti premiati un po’ ovunque, arrivando anche al Premio Bancarella qui in Italia con tanto di menzione d’onore.

Nic Pizzolatto e Vince Vaughn sul set della seconda stagione di True Detective.

Facciamo un salto avanti, andiamo al 2010. La storia, per chi scrive, inizia un po’ per caso e un po’ per istinto: in mezzo a quei banchi pieni di libri da pochi soldi, spunta all’improvviso una magnetica copertina che ritrae un pick-up rosso e una spettrale casa alle spalle. Il libro si chiama Galveston, pubblicato da Mondadori, e presentato come «Un on the road tenero e terribile per i nostri tempi». Tagline nemmeno troppo scontata, all’epoca: siamo nel 2010, gli Stati Uniti hanno finalmente un nuovo volto, sembra che niente più possa essere in pericolo.

Ben Foster nei panni di Roy Cady e Elle Fanning in quelli di Raquel Arceneaux in Galveston.

La presentazione dell’autore, si chiude con un generico «attualmente vive a Greencastle, con moglie, figlia e cani». Nessun rimando alla HBO, alla nomination agli Emmy, ai suoi detective da bestseller televisivo. Essenzialmente, Pizzolatto, mentre il suo libro d’esordio è in offerta a 3 euro, è ancora un completo sconosciuto. Eppure, la casuale folgorazione da quattro soldi, pagina dopo pagina, prende improvvisamente senso: Galveston è pura essenza di scrittura.

Mélanie Laurent in azione sul set di Galveston.

Edito per la prima volta da Mondadori per Strade Blu – ripreso qualche anno dopo con puntuale etichetta “Dall’autore di True Detective”Galveston rimane oggi tra i migliori romanzi noir degli Anni Duemila: narrazione magnetica, personaggi memorabili, un’evoluzione drammatica e pagine pregne di malinconia e brutalità. Per certi versi, è l’embrione di cosa sarà poi True Detective. Ma, parallelamente, è anche molto di più.

galveston
Ben Foster è Roy.

Il protagonista, perdente e pregiudicato, si chiama Roy. Lavora per uno spietato criminale di New Orleans e, il giorno in cui gli viene diagnosticato un cancro, scampa rocambolescamente ad un tentativo di omicidio. Fuggendo, porta con sé una prostituta sconosciuta, Raquel detta Rocky. Correndo dal Southeast degli Stati Uniti con direzione Galveston, in Texas, Roy, Rocky e la sorellina di tre anni, Tiffany, devono affrontare il passato, guardandosi alle spalle da chi li vuole morti.

Elle Fanning è Rocky.

Chiusa l’ultima pagine del libro, la sensazione è che la storia, dolce e brutale, tenera e spietata, oltre la dimensione perfetta di un romanzo bellissimo, sia già una sceneggiatura pronta. C’è tutto: l’antieroe sporco ma dal cuore d’oro, un finale magistrale, flashback e personaggi che si incrociano, due ragazze di cui, delicatamente, non possiamo fare a meno di proteggere, anche idealmente. Roy lo sa, lo sa Pizzolatto e lo sanno i lettori: Galveston, dietro alla durezza di Cody, ha un cuore femminile.

Così, otto anni dopo la pubblicazione, con Pizzolatto diventato lo showrunner di punta della HBO, lo script diventa davvero un film. A dirigerlo, guarda caso, proprio una donna: Mélanie Laurent. Il cast? Immaginato per anni (è il bello di quando si legge un libro, provando a pensare quale attore o attrice sia più vicino alla parte), nel ruolo di Cady vede il sempre poco valutato Ben Foster (ricordate Lance Armstrong), mentre in quello di Rocky ecco Elle Fanning e, nella parte di Tiffany adulta, Lili Reinhart.

Melanie Laurent con i suoi protagonisti, Ben Foster e Elle Fanning al SXSW.

Presentato al South by Southwest nel 2018, passando poi al Los Angeles Film Festival, Galveston è stato distribuito da RLJE Film lo scorso ottobre in diversi circuiti indipendenti. Le opinioni? Intransigente, tosto, serio e credibile. Con l’azione che lascia il passo al dramma di anime ammaccate e irreparabili. In una parola: se il libro è di quelli che restano, la sua declinazione cinematografica, sceneggiata da Pizzolatto con lo pseudonimo di Jim Hammett, di certo non ha deluso le attese. E, ricordando quel colpo di fulmine, la speranza è che il viaggio di Galveston, tra motel dimenticati e tempeste rabbiose, arrivi anche da noi. In sala, in qualche festival, in versione digitale. In qualunque modo. Sarebbe un peccato lasciarlo su quella bancarella.

Qui il trailer di Galveston. La canzone che si sente è Lonely Ghost dei Phin:

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