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Nemico pubblico | Quando James Cagney andò alle origini del gangster movie

Jean Harlow, Edward Woods, Mae Clarke e quella famigerata scena con protagonista un pompelmo…

nemico pubblico
Edward Woods e James Cagney

ROMA – «Ti porterò il film più duro e violento che tu abbia mai visto». Questo promise William A. Wellman al produttore Darryl F. Zanuck della Warner Bros quando lo convinse a realizzare Nemico pubblico. E in effetti lo fece, per gli standard dell’epoca perlomeno. Ma non fu facile convincerlo. Come rivelato dallo stesso Wellman in un’intervista nel 1978: «A quel tempo si chiamava Beer and Blood, lo scrissero Kubec Glasmon e John Bright, ne fui entusiasta». Così ne andò a parlare con Zanuck che dalla sua però sembrava poco propenso all’idea: «Non posso Bill, ho appena fatto Piccolo Cesare e The Doorway to Hell», a cui Wellman rispose prontamente: «Sarà così tosto che ti dimenticherai di entrambi!». Per l’inizio dell’anno 1931 erano già al lavoro con un budget di circa 150.000 dollari.

Nemico pubblico di William A. Wellman fu presentato a New York il 23 aprile 1931
Nemico pubblico di William A. Wellman fu presentato a New York il 23 aprile 1931

Al centro della scena di Nemico pubblico, James Cagney scoperto da Wellman proprio in The Doorway to Hell di Archie Mayo del 1931 – che di Cagney fu il secondo film – a cui affidò ascesa e caduta del mafioso dell’era del Proibizionismo di Chicago, Tom Powers, e dell’amico/nemico Matt Doyle (Edward Woods). Dall’infanzia corrotta dalla birreria, dal biliardo e dai falsi amici, all’età adulta come scagnozzo dello spietato ma innatamente rispettabile contrabbandiere Paddy Ryan (Robert O’ Connor). Tom e Matt arrivano sin lassù, in cima, armati di smoking su misura, auto eleganti e belle donne, ma il destino li porterà presto su un’altra strada, fatta di degenerazione, violenza e guerre tra bande. Un racconto di formazione che è anche epica del contro-sogno americano dallo sviluppo lineare e dalla ferocia di intenti.

James Cagney è Tom Powers in una scena di Nemico pubblico
James Cagney è Tom Powers

Un capolavoro senza tempo che oggi come ieri, novant’anni dopo (fu presentato a New York il 23 aprile 1931) stupisce per la forza delle immagini e delle interpretazioni in un genere che ai suoi albori creava caratterizzazioni semplicemente vestendo l’interprete di un cappello con visiera, di un grugno e di una pistola. La differenza la fece Cagney con la sua irruenza, la sua mimica irripetibile e quel talento talmente magnetico e straripante da convincere Wellman ad affidargli la parte da protagonista. Avete sentito bene. Che ci crediate o meno, nonostante il retaggio di Nemico pubblico configuri Tom Powers come il ruolo della svolta di Cagney, in origine fu proprio Woods a essere scritturato per la parte di Tom Powers e non lui, a cui sarebbe dovuto toccare Matt Doyle.

James Cagney ed Edward Woods in una scena di Nemico pubblico
James Cagney ed Edward Woods

Dopo una manciata di prove Wellman invertì le parti assegnate lasciando che fosse Cagney a guidare il racconto: farà la storia Nemico pubblico e in tanti modi. Non ultimo – candidato agli Oscar 1932 nella categoria Miglior Sceneggiatura Originale – il film di Wellman rappresentò la parte centrale di quella trilogia gangster del periodo pre-Code hollywoodiano (prima che il Codice Hays divenne più restrittivo) che, accanto al contemporaneo Piccolo Cesare di Mervyn LeRoy e al successivo – e più iconico – Scarface – Lo sfregiato di Howard Hawks, gettò le basi grammaticali del genere raccontando di folli e devianti anti-eroi rivelando, al contempo, il talento eccellente di autentici fuoriclasse come Edward G. Robinson, Paul Muni e Cagney naturalmente.

James Cagney, Edward Woods e Jean Harlow

Poi c’è da considerare la base narrativa al centro del racconto di Nemico pubblico che, nel raccontare di Proibizionismo in modo talmente vivido e realistico da costringere la Warner – cosa comune nel periodo pre-Code – ad aggiungere dei disclaimer come prologo ed epilogo per ragioni etiche, vide l’aura caratteriale di Tom Powers frutto della miscela sapiente della reputazione senza tempo di gangster come Charles Dion O’ Bannion e Hyme Weiss, membri della North Side Gang di Chicago degli anni venti, rivali in affari del famigerato Al Scarface Capone. Ma soprattutto per la celebre Scena del Pompelmo che, incredibile a dirsi (ma nemmeno poi tanto), è forse la principale ragione per cui l’eco filmico di Nemico pubblico ha saputo propagarsi con così tanta forza e intensità sino ad arrivare ai giorni nostri.

In Italia Nemico pubblico fu distribuito quasi trent'anni dopo, il 29 agosto 1963
In Italia il film fu distribuito quasi trent’anni dopo, il 29 agosto 1963

La degenerazione di Tom Powers da ragazzino sfacciato a malvagio malvivente fu resa da Wellman attraverso un gesto inconsulto, semplice, netto, ma drammaturgicamente potente nella sua pura violenza, che vide Cagney spalmare in faccia alla sua ultima amante, Kitty (Mae Clarke, ma non fu mai accreditata per la parte) una fetta di pompelmo che lei gli aveva preparato per colazione. Da quel momento in poi, non soltanto l’arco di trasformazione di Powers, ma anche l’intera percezione di Nemico pubblico, cambiò drasticamente. Il motivo? Il gesto fece scandalo tanto da scatenare numerose proteste di associazioni femministe in tutta l’America. Manco a dirlo furono tante le versioni circa il perché di quel gesto, come Cagney che ne parlò nella sua autobiografia come uno scherzo a spese della troupe, solo per vedere le loro reazioni sbalordite.

Mae Clarke e James Cagney nella tristemente famosa Scena del Pompelmo di Nemico pubblico
La famigerata Scena del Pompelmo di Nemico pubblico

Secondo questa versione dei fatti – sostenuta dalla Clarke nella sua autobiografia – a Wellman piacque talmente la trovata da inserirla comunque nel cut definitivo di Nemico pubblico. Lo stesso regista disse al riguardo in un’intervista del 1973 come la ragione dietro quel gesto fossero le continue discussioni che aveva con la sua terza moglie, l’aviatrice Marjorie Crawford: «Ogni volta che c’era tensione tra noi questo bel faccino si congelava e non diceva una parola. Ad ogni modo, mi piacciono i pompelmi e quando facevamo colazione spesso pensavo di prendere quel maledetto pompelmo e spremerlo proprio su quel bellissimo viso glaciale, non l’ho mai fatto davvero, perché l’ho fatto in Nemico pubblico».

James Cagney, Joan Blondell ed Edward Woods

L’unica certezza è che per i successivi quarant’anni di carriera, Mae Clarke, che fosse una conferenza stampa e/o un’intervista, sapeva che prima o poi sarebbe arrivata la famigerata domanda: «Come ci si sente ad avere un pompelmo sbattuto in faccia?», e la risposta era sempre quella: «Bagnata», così da smorzare immediatamente gli animi. La sequenza comunque, fece talmente eco da essere poi citata in chiave comica da Billy Wilder quasi trent’anni dopo nel sempre troppo poco citato Uno, due, tre!, del 1961 in cui, ironicamente, figura Cagney tra i protagonisti. Abbastanza da permettere a Nemico pubblico di guadagnarsi una buona fetta di immortalità artistica.

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Qui sotto potete vedere il trailer del film: 

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