Potrebbe apparire semplicemente una storia surreale, invece è accaduta realmente. Si tratta della vicenda di Molly Bloom, la cui storia ha ispirato uno sceneggiatore come Aaron Sorkin – Oscar per The Social Network – a tradurla in un film e a mettersi per la prima volta dietro la macchina da presa. Il titolo del film, Molly’s Game – in Italia dal 12 aprile, distribuito da 01 – fa riferimento proprio libro scritto dalla Bloom dove racconta la sua scalata per diventare la donna più influente nel mondo del poker clandestino.
Partiamo dall’inizio. Molly è una promettente sciatrice del Colorado che riesce a entrare nella squadra olimpica statunitense, ma una brutta caduta e i suoi sogni vanno in frantumi. Deve rifarsi una vita, tenta vari lavori fino a trovare un’occupazione da cameriera, impiego che presto prende un’altra piega: un giorno il suo responsabile le chiede di dargli una mano durante le partite di poker che tiene nel locale dopo la chiusura. Quando la ragazza inizierà a capire come girano soldi e carte, si metterà in gioco organizzando gli incontri in un lussuoso albergo di Los Angeles e trovandosi come giocatori celebrità di Hollywood (tra di loro Leonardo DiCaprio, Ben Affleck e Tobey Maguire), importanti uomini d’affari e la mafia russa.
Il giro di poker gestito dalla Bloom finirà per muovere centinaia di milioni di dollari, facendole incassare quattro milioni di dollari fino a quando non arriverà l’FBI e la storia prenderà un’altra piega. Sorkin ha affidato il ruolo di Molly a Jessica Chastain mentre il suo avvocato sarà Idris Elba. Nel film ci saranno anche Kevin Costner nei panni del padre di Molly e alcuni attori (Michael Cera, Brian d’Arcy James, Chris O’Dowd, Bill Camp, Graham Greene e Jeremy Strong) che interpreteranno i VIP hollywoodiani al tavolo da gioco.
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