ROMA – Nacque a New York il 26 maggio del 1924, mentre il 3 gennaio del 1954 presentò Arrivi e partenze, il primo programma televisivo trasmesso dalla Rai. Quindi due anniversari decisamente eccellenti per celebrare Mike Bongiorno, uno degli inventori della televisione italiana che qui viene rievocato in una miniserie in due puntate – Mike – realizzata da Giuseppe Bonito per Rai Fiction e interpretata da Elia Nuzzolo e Claudio Gioé – rispettivamente nei panni del giovane e del maturo Mike Bongiorno – e Valentina Romani. Ispirata all’autobiografia La Versione di Mike (Mondadori editore) del figlio Nicolò, la miniserie va in onda su in due parti su Rai 1 (21 e 22 ottobre) e cerca di puntare una luce differente su un personaggio che per decenni è entrato nelle case di milioni di italiani.

Strutturato in flashback che, a partire dal 1971 (l’anno dei Rischiatutto, ovvero l’apice del successo), ricostruiscono all’indietro la vita del presentatore, dall’infanzia newyorkese alla guerra vissuta in Italia ai successivi sviluppi della sua carriera, il racconto approfondisce anche gli aspetti meno noti del suo carattere e della sua vita privata. Perché d’altronde, e chiunque abbia conosciuto – o semplicemente visto – Mike Bongiorno lo sa bene. Tanto familiare e accogliente in pubblico e davanti alle telecamere, quanto riservato e introverso nel parlare del suo privato. Ed è un privato sensazionale quello di Bongiorno – noto a tanti (ma non a tutti nda) ma che è bene ricordare – segnato da un’infanzia con pochi punti di riferimento tra l’America e l’Italia e dal periodo nella Resistenza Partigiana e della prigionia nei campi di concentramento.

A dirla tutta, infatti, più che del radicato contesto storico, le gesta eroiche, le buone interpretazioni di Nuzzolo e Gioè nel ruolo di Mike Bongiorno tra passato e presente narrativo e la ricostruzione certosina degli studi televisivi, è proprio la spiccata ed esplicita anima politica a risaltare, guardando all’attualità di oggi nelle camuffate forme storiche di ieri. Mike, una bella fiction Rai che scorre fluida e cattura lo spettatore con affetto e sentimento, a dimostrazione che c’è ancora bisogno di Mike Bongiorno e la sua verve irresistibile: «Allegria!».
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