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L’Opinione | Un professore, il castoro dimenticato e l’ennesima rinascita di Mel Gibson

Fino alla fine e poi ritorno: parabola di un uomo dalle molte vite. Che ora ritorna con un nuovo film

Mel Gibson ne Il professore e il pazzo, in sala dal 21 marzo.

Quando ormai nessuno lo chiamava più e il declino era imminente fu il vecchio amico Avi Lerner a fargli una telefonata, proponendogli un ruolo in un film che stava iniziando a produrre a fianco di Sylvester Stallone: I mercenari 3. Era il 2014 e la carriera di Mel Gibson era al suo punto più basso dopo gli insulti ai poliziotti e il monologo antisemita filmato da un cellulare. In più, si aggiunsero poi le accuse della moglie Oksana Grigorieva e il licenziamento dalla William Morris. Sembrava la fine, in realtà era solo l’inizio di una rinascita in puro stile hollywoodiano, con Gibson che dagli action di serie B finì poi al Dolby nel 2017 con le sei nomination all’Oscar per il suo quinto film da regista, La battaglia di Hacksaw Ridge, con Andrew Garfield nei panni del primo obiettore di coscienza dell’esercito americano.

Mel Gibson sul set de La battaglia di Hacksaw Ridge con Andrew Garfield.

Un colpo a effetto che in realtà rappresentò solo l’ennesima svolta di un uomo capace di tutto e del suo contrario, un divo dai mille eccessi e dai nove figli (l’ultimo nato due anni fa) che oggi, a 73 anni compiuti, ritorna con un nuovo film, Il professore e il pazzo – in sala il 21 marzo – a fianco di un altro irregolare come lui, un tipo che in quanto a colpi di testa non deve invidiare nessuno: Sean Penn. Eppure, nonostante la folle traiettoria a tratti autolesionista, della grandezza attoriale di Gibson nessuno ha mai dubitato e se qualcuno ancora nutre delle perplessità si vada subito a ripescare quel piccolo trattato sulla depressione che era Mr. Beaver diretto dall’amica Jodie Foster, novanta minuti di pura bravura in cui l’attore duetta con un castoro di pezza.

Mel Gibson e il castoro nel sottovalutato Mr. Beaver.

A quarant’anni da Interceptor fa così un certo effetto ripercorrere la strada di Gibson, raro esempio di divo capace di girare blockbuster e film da da Oscar, capace di cameo in B-movies e ruoli in film diretti da autori come Peter Weir, Wim Wenders, addirittura Zeffirelli, in bilico tra Arma letale e Un anno vissuto pericolosamente. Ma non solo, perché se con i cinque Oscar di Braveheart si è prenotato un posto nell’Olimpo di Hollywood, in pochi hanno sottolineato anche la sua forza comica: a parte i duetti comici con Joe Pesci nella saga letale, rivedetevi la sua godibile entrata in scena in quella divertente sciocchezza che è Daddy’s Home 2. 

Mel Gibson in Dragged Across Concrete.

Archiviato il notevole noir moderno Dragged Across Concrete (e in attesa che esca anche in Italia, in America esce solo ora), adesso Gibson torna con Il professore e il pazzo nei panni di uno studioso inglese, in una storia rimasta segreta fino a pochi anni fa, quella dell’inaspettata amicizia tra il professor James Murray (Gibson), filologo britannico a cui venne affidato l’incarico di redigere l’Oxford English Dictionary, e un colto assassino rinchiuso in un manicomio criminale londinese (Penn). Una storia incredibile, come incredibile è vedere finalmente (è la prima volta) le due schegge impazzite di Hollywood insieme nello stesso film, barba a barba, quasi due saggi divenuti tali a forza di follia.

La strana coppia: Gibson e Penn ne Il professore e il pazzo.

Ma non sarà che uno dei molti titoli di Gibson: la lista degli impegni è infatti molto lunga visto che l’attore sarà poi impegnato a girare addirittura sei film nei prossimi due anni, da War Pigs di Tommy Wirkola a Black Flies, tratto dal libro di Shannon Burke, tra action e drammi. Insomma, davvero niente male per un divo a cui Hollywood sembrava aver girato le spalle per sempre.

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