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L’Opinione | Animali Fantastici 2: l’idealismo di Jude Law contro il populismo di Johnny Depp

Dark, ma anche ironico e sì, magico: il ritorno di Newt Scamander e la battaglia infinita tra Bene e Male

Tutto comincia con una fuga. Il mago Gellert Grindelwad, lasciandosi dietro una scia di morte e oscurità, scappa dalla prigione in cui era stato rinchiuso. Inizia così, Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald, con un Johnny Depp dai capelli platino e dagli occhi assenti, assetato di famelica rivoluzione. Ed è chiaro che l’intento del film, diretto ancora una volta da David Yates e sceneggiato, ovviamente, da J.K. Rowling, è assai diverso dal primo capitolo uscito un paio di anni fa.

Eddie Redmayne
Eddie Redmayne è Newt Scamander.

Si va a scavare più a fondo, schivando la superficialità, indirizzando lo spettatore ad una riflessione matura, pur affrontando il mondo della magia, da sempre emblema di stupore e sorpresa. Perché poi, la magia, è intrinseca nella mente dell’uomo fin dai primi anni di vita: il gioco stesso, per un bambino, è pura meraviglia, scoperta, conoscenza. Potrebbe essere questo il segreto che fa della saga di Harry Potter – e naturalmente di Animali Fantastici – uno dei fenomeni pop più influenti della letteratura e del cinema.

snaso
Lo snaso, e la mitica valigia di Newt.

Così, anche in questo nuovo tassello, l’elemento magico è il filo conduttore, pur inquadrato da un’altra prospettiva. Tornano tutti i protagonisti della saga, a cominciare da Newt Scamander, assieme alle sue creature fantastiche – tenere, sì, ma anche inconsapevolmente fondamentali –, raccordo nella storia e nello sviluppo, ed eroe d’altri tempi che fa della gentilezza il potere più grande. Ma è l’entrata in scena di un giovane Albus Silente – Jude Law, elegantemente perfetto – che sposta gli equilibri verso qualcosa di più profondo. Certo, pur mantenendo la promessa di essere un film (giustamente) per tutti, l’opera di Yates fa proprio di una promessa il coup de théâtre, rendendo tutto l’apparato molto più maturo di quanto possa sembrare ad uno sguardo superficiale.

Johnny Depp è Grindelwald.

E, dunque, tornano anche i due mitologici schieramenti: il Bene e il Male. Ma questa volta, non si possono attaccare. Albus Silente e Gellert Grindelwald sono esattamente la stessa cosa. Solo che hanno scelto la parte opposta per cui combattere e portare avanti l’idea di indipendenza, affermazione, uguaglianza agli occhi di chi, la magia non la capisce. Paura del diverso, chiusura mentale, ostracismo e odio: sono gli Anni Venti, la Seconda Guerra Mondiale è vicina, eppure il senso delle loro battaglie, dei loro ideali opposti è, purtroppo, in contrasto ancora oggi. Il populista Johnny Depp e l’arte millenaria della parola fraudolenta, ad aizzare una folla repressa di maghi stufi di vivere nell’ombra; un Jude Law idealista che combatte l’odio formando, nei più piccoli, la consapevolezza che una bacchetta magica è, prima di tutto, responsabilità e giustizia.

jude law
Jude Law è Albus Silente.

Quanta magia e quanta azione, da New York fino a Londra per finire nello sconfinato Cimitero di Père-Lachaise a Parigi, città simbolo del mistero e dell’alchimia. Proprio lì, i due opposti si attraggono respingendosi, con il sacrificio prezioso che contrappone il bene comune ad una lotta privata. La pellicola di David Yates funziona, specie nell’esplorazione dei personaggi, perché, pur accadendo ciò che prevedibilmente accadrà, tutto è coeso alla stretta contemporaneità. Perché oggi, più che mai, le parole d’odio di Grindelwald vanno combattute con l’unione di tutti: maghi, umani, babbani, creature fantastiche e impossibili, grandi e piccole. La promessa è spezzata, la rivoluzione è iniziata.

Qui potete vedere il trailer di Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald:

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