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Le Strade del Male | Tom Holland, Robert Pattinson e il lato oscuro dell’America

Antonio Campos racconta un’epopea violenta e aberrante a cavallo tra i ’50 e ’60. Dove? Su Netflix

Le Strade del Male (The Devil All the Time) di Antonio Campos
Le Strade del Male (The Devil All the Time) di Antonio Campos

ROMA – Fin dall’incipit de Le Strade del Male, narrato dallo scrittore Donald Ray Pollock (e la sua voce ci accompagnerà per tutte le due ore e venti), capiamo subito che la cornice è la protagonista di questa epopea; una cornice contestuale e contestualizzata in relazione ad una vicenda sviluppata a cavallo tra gli Anni Cinquanta e gli Anni Sessanta. E ci ricordiamo che L’America bianca, gretta e violenta che conosciamo non è certo nata con le elezioni del 2016. Al massimo, si può parlare di una legittimazione di certi ideali striscianti, costruiti decenni indietro. Bisognerebbe tornare proprio alla fine della Seconda Guerra Mondiale, quando migliaia di ragazzi si erano fatti uomini sul fronte europeo e asiatico, tornando in patria con delusioni e cicatrici che non si sarebbero certo assorbite con la preghiera.

Le Strade del Male
Tom Holland è Arvin Russell

Così, si rifugiarono in tormenti repressi, immergendosi tra le pagine della Bibbia. Spinti, tra sermoni e imbonitori, a perseguire chissà quale volere divino, in un’estasi ultra cattolica, conservatrice ed aberrante e che tutt’ora imperversa in quel Midwest rurale e selvaggio, ago di una bilancia politica e sociale. Ed è qui, tra i boschi dell’Ohio e del West Virginia che si intrecciano i brutali personaggi de Le Strade del Male (in originale The Devil All The Time) di Antonio Campos, distribuito da Netflix e basato, per l’appunto, sull’omonimo romanzo di Donald Ray Pollock, uscito nel 2011. Un tempo e un preciso luogo geografico, come detto, raccontati attraverso l’epopea di Arvin Russell (Tom Holland), incrociata (per destino o per caso) con quella di spaventose figure: una coppia di folli killer (Riley Keough e Jason Clarke), un perverso Reverendo (Robert Pattinson) e un ambiguo sceriffo (Sebastian Stan).

Bill Skarsgård è Willard Russell, Michael Banks Repeta è Arvin Russell da piccolo
Bill Skarsgård è Willard Russell, Michael Banks Repeta è Arvin Russell da piccolo

Ma, per quanto bestiali siano le ombre della storia, è il padre, il veterano Willard Russell (Bill Skarsgård, film dopo film sempre più bravo), a condizionare più di tutti il cammino di Arvin. Allora, ecco tornare quell’intreccio tipico di una certa letteratura: le colpe dei padri che ricadono sui figli, in un circolo vizioso impossibile da interrompere. Almeno fin quando i fantasmi del passato non vengono seppelliti una volta per tutte. Ed è questo, tra violenza e disperazione, che fa Arvin: il regista costruisce il film come un favola nera, costellata da protagonisti disgustosi e sporchi, nati da una terra senza passato né futuro, coltivata dall’intolleranza, dall’ignoranza e dai retaggi di una religione travisata da uomini deboli, nascosti dietro la scusa del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Le Strade del Male
Robert Pattinson è il Reverendo Preston Teagardin

E, anche siamo in West Virginia, sono lontane quelle “Mountain Mama” che cantava John Denver: niente legami, ma solo sangue in una specie di frontiera moderna stretta nella morsa del dolore e del perdono, pronta ancora per un altro conflitto che avrebbe, di fatto, spezzato definitivamente gli ideali nuovi di chi, come Arvin, ha trovato una propria strada da percorrere. Dunque, il film di Campos, impreziosito da un cast corale formidabile, dalla fotografia di Lol Crawley e da un’incessante soundtrack che mischia alla radio pezzi di Ferlin Husky, di Kitty Kallen, di Billy Walker o di Sonny James, non vuole di certo illuminare l’oscurità, bensì rivelare una storia di padri e di figli, di esistenze dannate e di anime luride. Nell’America delle contraddizioni, della rabbia e della violenza. Una violenza idolatrata come fosse una croce che gronda sangue innocente. Oggi come ieri.

Qui il trailer de Le Strade del Male:

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