ROMA – Grazie all’amore, l’ultimo anno della vita di Franz Kafka si trasforma nel più felice. Vero? Sì. Fino ad allora, Franz non aveva mai avuto la possibilità di vivere l’intimità: malato di tubercolosi, era vincolato alla famiglia opprimente. Ma l’incontro con Dora Diamant, una donna mondana e saggia, cambia tutto. Lei lo accetta per quello che è, e lui accoglie lei con lo stesso spirito. I due si conoscono nel 1923 sulla costa del Mar Baltico, dove lui è in convalescenza e lei lavora in un centro sociale ebraico. Decidono di trasferirsi insieme a Berlino e, quando la salute di Franz peggiora irrimediabilmente, si spostano in un sanatorio in Austria. Appena un anno dopo, Franz muore, ma il ricordo del loro tempo insieme accompagnerà Dora per tutta la vita.
A cent’anni dalla morte del celebre scrittore, Wanted Cinema porta in sala L’amore Secondo Kafka, diretto da Georg Maas e Judith Kaufmann, con Henriette Confurius e Sabin Tambreada, incentrato sull’ultimo anno di vita del genio letterario tedesco. Un uomo per cui: «Chi mantiene la facoltà di vedere la bellezza, non invecchia», dalla vita tormentata e dalla produzione letteraria sterminata e che solo con Dora Diamant ebbe momenti di felicità autentici. In quelle tre settimane Kafka e Diamant si amarono follemente provando ad immaginare una vita assieme, vera, con un matrimonio, una casa, e dei figli. Poi il degenerare della malattia, la voce privata, le lettere bruciate.
Dell’amore Kafka diceva: «Che cos’è l’amore? È semplicissimo! L’amore è tutto ciò che eleva, amplia e arricchisce la nostra vita. Ci spinge verso le vette più alte e gli abissi più profondi. L’amore quindi è privo di problemi quanto un veicolo. Sono problematici solo il volante, i passeggeri e la strada» e lo è, problematico, l’amore di Kafka e Diamond, tanto che, contrariamente a quanto ci si aspetterebbe, L’amore secondo Kafka vive in immagini armonizzate dalla costruzione ricercata ma statiche. Fredde, o per meglio dire, di calore introiettato che fa fatica ad uscire, proprio come l’unione di Franz e Dora: bellissima, unica, salvifica e irripetibile, ma strozzata sul più bello. Un abisso pieno di luce dove bisogna chiudere gli occhi per non precipitarvi…
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