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Sophia Loren: «La vita davanti a sé e il mio ritorno sul set con una storia di tolleranza»

Madame Rosa, il ricordo della madre, l’Oscar e il diritto a realizzare i propri sogni: l’attrice si racconta

sophia loren

ROMA – Dolcevita rosso, capelli raccolti e una linea di eyeliner a enfatizzare lo sguardo. Sophia Loren stringe la mano del figlio Edoardo Ponti che l’ha diretta ne La vita davanti a sé, film Netflix dal 13 novembre sulla piattaforma, mentre risponde alle domande della stampa collegata via Zoom. L’ultima volta che l’abbiamo vista sul grande schermo era il 2009 quando Rob Marshall la chiamò sul set di Nine. Oggi l’attrice torna per dare vita all’adattamento dell’omonimo romanzo di Romain Gary – già portato al cinema nel 1977 da Moshé Mizrahi – interpretando Madame Rosa, un’anziana ebrea ed ex prostituta che ospita nel suo piccolo appartamento una sorta di asilo per bambini in difficoltà. Tra questi il turbolento Momò (Ibrahima Gueye) con cui è diversa in tutto ma con il quale instaurerà una profonda amicizia che cambierà le loro vite.

Edoardo Ponti e Sophia Loren in collegamento via Zoom

IL MESSAGGIO «Quello del film è un messaggio di tolleranza, perdono, amore. Tutti dobbiamo essere ascoltati altrimenti è impossibile vivere. Tutti dobbiamo essere amati e avere la possibilità di realizzare i propri sogni».

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Madame Rosa e Momò

LA GUERRA «Quelle cose quando accadono ti rimangono dentro. Per me fare cinema e incontrare personaggi che mi hanno ricordato un po’ quelle esperienze hanno influito in modo positivo anche sulla mia recitazione. Sono cose che non si dimenticheranno mai più. Quando si è molto piccoli non si riesce a capire cosa sia la morte. Sono quando cresci capisci cosa hai vissuto».

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Edoardo Ponti e Sophia Loren sul set de La vita davanti a sé

CINEMA & TEATRO «Il cinema e il teatro sono dei rifugi in cui ritrovarci per capirci meglio. Anche la salute emotiva conta. Dispiace per la situazione, ma uno cosa può fare? Sono per seguire le leggi. Ho paura di tutto e non esco. Io farei attenzione a fare cose vietate. Per me è difficile rispondere a questo tipo di domande perché si tratta di un sentire personale».

Sophia Loren è Madame Rosa

IL RITORNO «Sono rimasta molti anni lontana dai set ma non me ne sono neanche accorta. Avevo bisogno di riposare. Avevo bisogno di silenzio, di stare con i miei figli, di vederli crescere. Ho deciso di vivere una vita di famiglia, come se fossi stata una signora che aveva lavorato e si era ritirata. Quando è arrivato mio figlio con questa storia mi ha intenerito molto e mi ha fatto tornare ai tempi di quando ho iniziato a fare cinema e a trattarlo come una cosa essenziale. Così ho voluto riprendere. La storia era importante per me e ne valeva la pena».

Un momento sul set

LA STORIA «È come se quegli anni non siano passati. Avendo una storia pronta che mi piaceva moltissimo ho fatto finta che non fosse vero che per molti anni non ho più fatto un film. Ho avuto la storia che avrei voluto fare da anni».

Sophia Loren
Una scena de La vita davanti a sé

LA FRASE «“È proprio quando non ci credi più che succedono le cose più belle”. È una frase che pronuncia il mio personaggio e a cui era molto attaccata mia madre. Mi è rimasta impressa, la diceva nei momenti in cui vedeva tutto nero. Ha vissuto delle brutte esperienze con mio padre. È stata una donna che parlava molto che si faceva sentire, un’artista che suonava il piano. Quando sono arrivati gli americani abbiamo vissuto grazie a quello. È stata una persona fondamentale della mia vita».

Una pausa sul set del film

L’OSCAR «Una nomination per il ruolo di Madame Rosa? Il mio Oscar è stato lavorare a questo film. Non ho idea di cosa sarà, non ci voglio neanche pensare, per carità! I premi che ho vinto? Li tengo in corridoio!».

Qui potete vedere il trailer de La vita davanti a sè:

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