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La cena delle spie | Chris Pine, Thandie Newton e un altro thriller di spionaggio mediocre

Un caso irrisolto e tanti segreti sepolti: ma com’è il nuovo film diretto da Janus Metz Pedersen?

la cena delle spie
Un thriller tra Vienna e la California: La cena delle spie

MILANO – Quando i film di spionaggio torneranno a lasciare a bocca aperta, sarà sempre troppo tardi. Non è certo il caso de La cena delle spie, il nuovo film di Janus Metz Pedersen in streaming su Prime Video e tratto dal romanzo di Olen Steinhauer. Un gioco di segreti e di menzogne nel tentativo di risolvere un caso accaduto anni prima, in cui le parti si contendono una verità che non vuole venire a galla. Ma questo basta per realizzare un buon thriller?

la cena delle spie
Chris Pine e Thandie Newton in La cena delle spie

I contendenti sono Henry Pelham (Chris Pine) e Celia Harrison (Thandie Newton). Ex colleghi, entrambi agenti della CIA, ed ex amanti. Si ritrovano in un ristorante della California a cena, e tra  portate e calici di vino ripercorrono la tragedia che otto anni prima, a Vienna, ha messo un punto alle loro vite come le conoscevano. Un aereo fermo sulla pista dell’aeroporto di Vienna venne preso in ostaggio da un gruppo di terroristi che chiedevano il rilascio di alcuni compagni prigionieri in Germania. Poi il declino in una tragedia, con più di cento vittime.

Chris Pine è Henry Pelham in La cena delle spie

La cena si trasforma così in un botta e risposta: Henry cerca risposte, perché l’ufficio della CIA a cui erano assegnati sta chiudendo i battenti e vuole risolvere il caso, mentre Celia non sembra troppo inclinata a rivelare tutto. Almeno non subito. Quello che La cena delle spie riesce a fare in modo eccellente è appartenere in tutto e per tutto ai codici del genere thriller senza però portare grandi innovazioni o originalità. Questo nonostante le due ottime performance dei protagonisti, che mettono in piedi una danza/interrogatorio molto sensuale e serrata.

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Laurence Fishburne in una scena de La cena delle spie

Il racconto che si dipana durante la cena si alterna ai flashback dei giorni dell’incidente, che mostrano tutto ciò che fino ad allora era rimasto nascosto. I sotterfugi, gli incontri nascosti, le dichiarazioni degli informatori. Un capo, interpretato da Laurence Fishburne, all’oscuro di tutto e Jonathan Pryce che gioca la parte del primo indiziato, quello che solitamente è troppo facile da incolpare per essere davvero il colpevole. E così la responsabilità rimbalza da una parte all’altra fino alla rivelazione finale, che vorrebbe essere un colpo di scena ma si fa prevedere all’incirca mezz’ora prima.

Una scena de La cena delle spie

Nonostante Chris Pine abbia affermato che questo è una delle tre migliori sceneggiature che abbia mai letto, il risultato lascia a desiderare. Un po’ di suspense in più, qualche colpo di scena meglio piazzato, qualsiasi cosa che avrebbe potuto evitare a La cena delle spie di essere un’altra voce tra i film di spionaggio ben fatti e ben recitati ma troppo asciutti e piatti per il genere. Niente di straordinario così come niente di pessimo: il film di Janus Metz, ispirato nei toni ai romanzi di Le Carré, non riesce a lasciare il segno. Un vero peccato.

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Qui il trailer de La cena delle spie:

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