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L’ultimo Drink | Frederick Lau, Markus Goller e una dramedy da non perdere

In sala con Wanted Cinema arriva una storia divertente e pazza sul dramma dell’alcolismo

Frederick Lau in un momento di L'ultimo Drink: In sala con Wanted Cinema
Frederick Lau in un momento di L'ultimo Drink: In sala con Wanted Cinema

MILANO – Dalla Germania arriva un film che promette di affrontare il tema dell’alcolismo in maniera innovativa, che senza ricorrere a strumenti comici o altri espedienti narrativi, parla di dipendenza e delle sue conseguenze nella vita di tutti i giorni. L’ultimo drink, per la regia di Markus Goller, arriva in Italia da oggi grazie a Wanted Cinema che è da sempre attenta a titoli che offrono prospettive diverse su temi importanti, come in questo caso. Pur negando di avere un problema con l’alcol, per il protagonista Mark (Frederick Lau) tutto cambia nel giro di una notte quando viene fermato dalla polizia che gli ritira la patente. Per recuperarla dovrà superare un esame medico-psicologico.

Un momento di L'ultimo Drink
Un momento di L’ultimo Drink

Mentre continua a gestire il suo lavoro come capo cantiere e la vita notturna di Berlino, fa una scommessa con il suo amico Nadim (Burak Yiğit): non toccherà alcol fino a quando non potrà guidare di nuovo. Convinto di poter vincere la scommessa, Mark fa la conoscenza di Helena (Nora Tschirner) durante gli incontri per recuperare la patente e inizia a rendersi conto che il suo problema con l’alcol è più serio di quanto pensasse. Arrivato a noi come un dramedy, L’ultimo drink in realtà non nasconde la sua vena drammatica (il motore principale del film) per parlare di come alcolismo e dipendenza si insinuino nelle sfaccettature della vita.

L'ultimo Drink di Markus Goller, in sala con Wanted Cinema
L’ultimo Drink di Markus Goller, in sala con Wanted Cinema

La sfida era mantenere viva questa riflessione senza strafare, portando progressivamente il pubblico alla serietà necessaria per un film del genere. Non c’è imbarazzo da parte di Goller – e soprattutto da parte del protagonista – nel parlare dell’alcolismo: Frederik Lau eleva il film con ogni secondo della sua presenza sullo schermo; credibile, autentico e genuino con i suoi piccoli gesti ed un’espressività che già parlano da sole delle problematiche affrontante in L’ultimo drink. La grande forza del film risiede nel fatto che mostra le sue carte fin da subito: L’ultimo drink non è super articolato; gioca con gli stereotipi e i cliché avendo la grande capacità di saper rimanere nella profondità che ci si aspetterebbe da questa storia.

Frederick Lau e Nora Tschirner in una scena del film
Frederick Lau e Nora Tschirner in una scena del film

Nonostante il messaggio sia quindi più che chiaro, il film ci pone davanti a degli spunti di riflessione sul ruolo dell’alcol nella nostra società e ci spinge ad interrogarci ancora una volta sul nostro comportamento di consumatori. Lungi dal giudicare l’alcol in sé però, perché l’aspetto più importante che rimarca L’ultimo drink riguarda le conseguenze di chi sottovaluta quello che può essere e diventare un problema serio. E la lenta presa di coscienza di Frederik Lau a riguardo è ciò che dona una sincerità unica ad una tematica che è stata affrontata tante volte, ma che nel film di Markus Goller trova forse il metodo migliore per farlo.

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