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Kraven – Il Cacciatore | Aaron Taylor-Johnson, J.C. Chandor e il lato oscuro della Marvel

La genesi, Sam Raimi, Alessandro Nivola, Russell Crowe e Fred Hechinger, e un’opera potente e matura

Aaron Taylor-Johnson e la rivelazione di Kraven - Il Cacciatore di J.C. Chandor: Al cinema con Eagle Pictures
Aaron Taylor-Johnson e la rivelazione di Kraven - Il Cacciatore di J.C. Chandor: Al cinema con Eagle Pictures

ROMA – Dopo il flop di Madame Web, e l’incerto (ma non troppo) Venom: The Last Dance, questa volta ad approdare nel Sony’s Spider-Man Cinematic Universe è Kraven – Il Cacciatore che racconta la violenta storia della nascita e del destino di uno dei villain più iconici della Marvel ed è ambientato anni prima della sua vendetta contro Spider-Man. Sergei Kravinoff, immigrato russo giunto negli Stati Uniti con l’obiettivo di dimostrare di essere il più grande cacciatore al mondo. Diretto da J.C. Chandor e con protagonisti Aaron Taylor-Johnson, Ariana DeBose, Russell Crowe, Alessandro Nivola, Christopher Abbott e Fred Hechinger, Kraven – Il Cacciatore arriva da oggi al cinema con Eagle Pictures ed è il caso di non prenderlo sottogamba.

Aaron Taylor-Johnson è Kraven
Aaron Taylor-Johnson è Sergei Kravinoff aka Kraven

Non fosse altro perché è da quasi dieci anni che si cerca di portare sullo schermo il personaggio nato dalla penna di Stan Lee e Steve Dikto nel 1964, a partire da Sam Raimi che lo avrebbe voluto come co-villain in Spider-Man 4 assieme all’oramai mitologico (mancato) Avvoltoio di John Malkovich. Marc Webb, invece, considerò Kraven come parte integrante del super-gruppo dei Sinistri Sei del mai realizzato The Amazing Spider-Man 3. Non ultimo, Ryan Coogler – che lo inserì in uno script provvisorio di Black Panther salvo poi dovervi rinunciare per una questione di diritti – e perfino Jon Watts che pensò a Kraven come villain principale di Spider-Man: No Way Home nel caso in cui l’ipotesi Multiverso non avesse convinto del tutto Kevin Feige.

Un estratto da un'immagine promozionale di Kraven - Il Cacciatore di J.C. Chandor
Un estratto da un’immagine promozionale di Kraven – Il Cacciatore di J.C. Chandor

Intanto, però, qualcosa si stava muovendo tra gli executives di Sony Pictures. La notizia su di un possibile Kraven – Il Cacciatore negli ambienti di Hollywood gira dal 2018, quando Richard Wenk fu incaricato di scrivere la sceneggiatura. Un’origin story per la precisione, anche se a un certo punto si fece perfino l’ipotesi di un adattamento cinematografico del celeberrimo L’ultima caccia di Kraven di J.M. DeMatteis del 1987. C’era solo un problema però. Per adattarla era assolutamente necessaria la presenza di Spider-Man, che per chi non lo sapesse, nei fumetti è per Kraven ciò che Moby Dick rappresenta per il Capitano Achab del romanzo omonimo: ossessione, follia, un avversario indecifrabile.

Levi Miller e Russell Crowe in un momento del film
Levi Miller e Russell Crowe in un momento del film

E chissà che a un certo non si compia davvero un passo in quella direzione, ora che il Sony’s Spider-Man Cinematic Universe vive nell’MCU – Marvel Cinematic Universe grazie alle logiche narrative multiversali affinate tra Spider-Man: No Way Home e la trilogia di Venom e infine consolidate da Deadpool & Wolverine (a cui dobbiamo anche il Rated-R), ma non erano quelli i tempi. Questo ci porta al Kraven – Il Cacciatore che imparerete a conoscere, un prodotto filmico abbastanza indipendente e slegato dalla grande macchina narrativa Marvel che intanto, però, (ri)presenta il personaggio sul grande schermo attraverso un’origin story classica, solida, ben piantata, che ci fa entrare a grandi passi nel suo mondo.

Kraven - Il Cacciatore: Aspettatevi l'inaspettato...
Kraven – Il Cacciatore: Aspettatevi l’inaspettato…

La mano registica di Chandor si sente, specie nelle sfumature caratteriali degli agenti scenici e in come le fragilità risuonano nel proprio animo (ve lo ricordate Ben Affleck in Triple Frontier?). È, infatti, un film sui traumi e le loro ripercussioni Kraven – Il Cacciatore, e su come il modo in cui li affrontiamo possa indelebilmente segnare il nostro cammino. C’è chi li prende di petto, come Sergei e chi li assorbe restandovi ingolfato fino a snaturarsi del tutto come Dimitri e Aleksei. Ma è anche un film di cacciatori e prede, di debolezza, coraggio e padri ingombranti, di super-poteri e mutazioni, e di sangue e sequenze action acrobatiche dal ritmo teso e incalzante.

Aaron Taylor-Johnson e Fred Hechinger in una scena del film
Aaron Taylor-Johnson e Fred Hechinger in una scena del film

E qui grande merito a un Taylor-Johnson straordinario per presenza scenica, carisma, verve, mimica che si regala un ruolo sensazionale per cui non riusciamo già a immaginare nessun’altro tranne lui (si fece perfino il nome di Adam Driver come potenziale Kraven, ma no). La vera sorpresa, però, oltre a un Crowe mefistofelico e un Nivola inedito (ma la metà del tempo in overacting nda) è un Hechinger intimo e fragile e che cresce alla distanza. Non ultimo DeBose che per talento e bravura avrebbe meritato un personaggio meglio costruito caratterialmente. Tutto questo per dire come, nonostante la chiusura ufficiale del Sony’s Spider-Man Cinematic Universe, Kraven – Il Cacciatore c’è, esiste, ed è un film degno di nota: Aspettatevi l’inaspettato…

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