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HOT CORN PICKS | Locarno Shorts Weeks e la (ri)scoperta di quel corto animato

Tredici minuti per un cortometraggio da riscoprire: cos’è Je sors acheter des cigarettes?

Je Sors Acheter Des Cigaretes
Una scena del corto animato Je Sors Acheter Des Cigaretes

MILANO – Tredici, sorprendenti minuti arrivati direttamente da Locarno dove abbiamo scoperto Je sors acheter des cigarettes di Osman Cerfon, regista ed esperto di graphic design, che realizza un progetto originale, moderno e insieme inquietante. Ma andiamo con ordine: cos’è Locarno Shorts Weeks? Un’iniziativa digitale del Locarno Film Festival dedicata ai cortometraggi (trovate tutto qui) dove si possono (ri)scoprire piccole gemme come, appunto, Je sors acheter des cigarettes, che potete vedere qui sotto. Nel corto conosciamo Jonathan, dodicenne che vive con la madre e la sorella. La sua realtà,  in un condominio di periferia, è animata da strane presenze: uomini con il volto simile al suo vivono rinchiusi negli stretti spazi dell’appartamento. Ma chi sono?.

Il protagonista di Je sors acheter des cigarettes
Il protagonista di Je sors acheter des cigarettes

Sembrano essere frutto della sua immaginazione, poiché nessun’altro li vede. Sono tuttavia presenze fisiche, niente di sovrannaturale. Dietro l’apparente velo di comicità, si nasconde però un profondo trauma. Impiegando una rappresentazione originale e innovativa, Cerfon mette in scena le travi portanti del dramma della vita di Jonathan: l’assenza e l’ossessione. Più precisamente, l’assenza del padre e l’ossessione nel ricreare la sua presenza. Il regista prende spunto direttamente dalla sua esperienza: cresciuto senza la figura paterna, si è sempre domandato come egli fosse, quale fosse la sua fisionomia, il suo carattere, i suoi atteggiamenti. Per questo, dà particolare rilievo al riflesso.

Una scena del corto
Una scena del corto

Diverse scene mostrano i personaggi specchiarsi e, nella drammaticità del quotidiano, quella con più potenza espressiva mostra Jonathan allo specchio: metà faccia è la sua, metà è sottosopra con le sembianze di uno degli strani uomini. Lo smarrimento della personalità, che non riesce più a distinguere il confine che separa il Jonathan ragazzo dal Jonathan padre. Le arie Montagues and Capulets di Prokofiev e Stabat Mater Dolorosa di Pergolesi accompagnano in entrata e uscita l’assenza, che diventa così un’entità inevitabile. Il cortometraggio è, nelle intenzioni del suo creatore, un puzzle. Minuto dopo minuto si dipanano indizi ed elementi che portano chi guarda in una caccia al tesoro, senza sapere bene cosa si stia cercando.

 Je sors acheter des cigarettes: il volto del padre anche sulla scatola di cereali...
Je sors acheter des cigarettes: il volto del padre anche sulla scatola di cereali…

Per questo, Je Sors Acheter Des Cigarettes è da vedere e rivedere, scoprendo ogni volta nuovi dettagli, nuovi particolari, che rendono l’insieme ancora più gustoso e, allo stesso tempo, disturbante. Può essere un quadro di Magritte appeso vicino all’ingresso, il “vietato entrare” agli scarafaggi sulla porta della camera, la faccia del padre perfino sulla scatola di cereali. Senza trascurare anche le storylines della madre e della sorella; Cerfon fa muovere i suoi personaggi all’interno di stanze particolari, con colori inusuali che accentuano lo straniamento. E ogni cosa ha una storia da raccontare.

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