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Cose che succedono se Alanis Morissette porta Jagged Little Pill a Broadway

Dal disco al palcoscenico con Diablo Cody: siamo stati al Broadhurst Theatre per vedere lo show

Alanisse Morisette è arrivata a Broadway con Jagged Little Pill
Alanisse Morisette è arrivata a Broadway con Jagged Little Pill

NEW YORK – «Isn’t it ironic?». Era il 1995 quando mezzo mondo ascoltava a tutto volume le canzoni di Alanis Morissette che, in pochi mesi, passò dallo status di sconosciuta a diva rock del decennio. Da allora Jagged Little Pill ha venduto più di 33 milioni di copie e adesso a Manhattan ha compiuto l’ultimo salto verso l’immortalità: uno spettacolo a Broadway ispirato proprio alle canzoni contenute in quel disco. Follia? No, anzi: per noi di Hot Corn è stato emozionante sedersi tra il pubblico e assistere al musical al Broadhurst Theatre, canzone dopo canzone. Lo show ha esordito lo scorso dicembre ottenendo subito ottime recensioni, ma non è ancora così conosciuto da essere un riferimento mainstream della cultura pop (sì, come Hamilton). Diretto da Diane Paulus e adattato da Diablo Cody – Oscar per la sceneggiatura di Juno, ricordate?  Jagged Little Pill è una sorpresa assoluta: rispolvera la rabbia del CD dei Novanta alimentandone però la speranza.

Sono passati venticinque anni, ma vedere decine di esponenti della Generazione X portare a teatro i propri figli e cantare con loro a squarciagola è stato uno spettacolo nello spettacolo. Anche perché lo show ci porta direttamente nel mondo complicato di Mary Jane Healy (Elizabeth Stanley), al suo fianco nel ruolo di super mamma che ormai si è dimenticata di chiedersi cosa desidera, persa in un’altra vita «nel momento in cui ha smesso di girare nuda per casa…».

Lo spettatore osserva così la donna per la prima volta mentre scrive l’annuale augurio di Natale in cui si vanta della sua famiglia. In realtà, Mary Jane sta cadendo a pezzi a seguito di un incidente che l’ha portata ad una dipendenza eccessiva da antidolorifici e che ha messo a dura prova la sua relazione con il marito oberato di lavoro, Steve (Sean Allan Krill), la figlia Frankie (Celia Rose Gooding) di sedici anni, bisessuale e attivista politica e il figlio diciottenne Nick (Derek Klena), appena entrato ad Harvard.

Qual è il problema? Tutta la famiglia si aprirebbe di più se lei tornasse ad essere la donna che amavano, liberandosi da una prigione di aspettative impossibili. Altri problemi però affiorano quando le prescrizioni di MJ si esauriscono, costringendola a ricorrere alle droghe; Frankie viene attratta da un nuovo ragazzo a scuola con grande dispiacere della sua ragazza Jo (Lauren Patten); e Nick è il testimone di uno stupro che tocca un suo amico. Anche se a volte le tematiche possono ricordare Dear Evan Hansen, la sceneggiatura è sensibile e in grado di approfondire questioni culturali difficili e attuali come la dipendenza da oppiacei, il #MeToo, l’identità razziale e di genere, oltre che la vergogna che provano le vittime di violenze.

Il musical Jagged Little Pill
Una foto scattata dal Alanis Morrissette alla fine di Jagged Little Pill

La regista crea un’atmosfera potente, non a caso simile ad un concerto durante molte delle canzoni, come si vede nell’improvvisa comparsa di giovani breakers e una band sul palco. Ciò aggiunge una forte dose di teatralità pur riconoscendo le radici e lo spirito del materiale di partenza. L’intero cast è superbo con la Stanley che offre una performance da protagonista quasi psicotica, ma il duo straordinario si rivela essere quello formato dalla Gooding e dalla Patten, la cui interpretazione di You Oughta Know crea un’energia totale dentro il Broadhurst. E alla fine si esce da teatro canticchiando per le strade di Manhattan e con molta più speranza nel futuro.

Qui il trailer di Jagged Little Pill:

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