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It Ends With Us | Blake Lively, Justin Baldoni e il coraggio di una scelta

Un amore travolgente, un inatteso ritorno, un’inevitabile decisione. Dal 21 agosto al cinema

Blake Lively in una scena di It Ends With Us - Siamo noi a dire basta di Justin Baldoni, dal 21 agosto al cinema con Eagle Pictures
Blake Lively in una scena di It Ends With Us - Siamo noi a dire basta di Justin Baldoni, dal 21 agosto al cinema con Eagle Pictures

ROMA – Dopo aver superato un’infanzia traumatica, Lily Blossom Bloom (Blake Lively), riesce a realizzare il sogno di una vita: aprire un negozio di fiori. L’incontro casuale con l’affascinante neurochirurgo Ryle Kincaid (Justin Baldoni) sul tetto di un grattacielo bostoniano fa nascere un legame intenso, ma mentre i due si innamorano profondamente, Lily inizia a vedere in Ryle lati che le ricordano il violento rapporto dei genitori. Quando il primo amore di Lily, Atlas Corrigan (Brandon Sklenar), rientra improvvisamente nella sua vita, la relazione con Ryle viene stravolta. In quel momento Lily capisce che deve imparare a contare sulle proprie forze per fare una scelta molto difficile per il suo futuro. It Ends with Us – Siamo noi a dire basta diretto da Justin Baldoni, al cinema dal 21 agosto con Eagle Pictures.

Blake Lively in una scena del film
Blake Lively in una scena del film

È la terza regia di Baldoni. Nome magari poco noto ai più, ma non tra i giovani. Sua, infatti, la regia di A un metro da te e Nuvole. Storie di sogni e di tempo limitato e di adolescenti che si innamorano mentre combattono contro mali indicibili. Qualcosa che in It Ends With Us cogliamo nel passato di Lily, nell’incontro con il suo primo amore Atlas – qui portati in scena dall’esordiente Isabela Ferrer e da Alex Neustaedter – tra gli abusi familiari di violenza e rabbia esplosiva del padre padrone Andrew (uno spaventoso Kevin McKidd) e momenti dolci e intimi. Poi però ci sono le conseguenze, con il passato che ritorna nel presente narrativo del caso calcolato dallo script firmato da Christy Hall, e cicatrici dell’anima mai davvero rimarginate che tornano a far male come carne viva.

It Ends with Us - Siamo noi a dire basta di Justin Baldoni, dal 21 agosto al cinema con Eagle Pictures
It Ends with Us – Siamo noi a dire basta di Justin Baldoni, dal 21 agosto al cinema con Eagle Pictures

Intanto una premessa, perché rispetto all’opera originaria – l’omonimo romanzo di Colleen Hoover del 2016 (edito in Italia nel luglio 2024 da Sperling & Kupfer) – il cinematografico It Ends with Us vive di una marcata differenza. Nel romanzo, infatti, Lily e Ryle hanno, rispettivamente, 23 e 30 anni. La scelta di invecchiarli è stata approvata e sostenuta dalla Hoover nel tentativo di correggere l’errore che aveva fatto nella stesura del romanzo: «Quando l’ho scritto il genere new adult era molto popolare e si scriveva di personaggi in età universitaria. Ho reso Lily molto giovane mentre per Ryle, beh, non sapevo che i neurochirurghi andassero a scuola per cinquant’anni! Non esiste un neurochirurgo ventenne. Quando abbiamo iniziato a lavorare all’adattamento ho pensato: Dobbiamo farli invecchiare, perché ho sbagliato». Da qui la scelta di Lively e Baldoni.

Blake Lively e Brandon Sklenar in un momento di It Ends with Us
Blake Lively e Brandon Sklenar in un momento di It Ends with Us

Anche perché in termini drammaturgici funziona di più mostrare le conseguenze di un’infanzia difficile sulla trentenne Lily. Una donna indipendente, decisa, forte ma sfuggente e dal cuore fragile, che sceglie di frequentare il tenace Ryle dopo un corteggiamento serrato ma diluito nel tempo, fatto di rispetto e (apparente) comprensione. E infatti sembra davvero un amore da favola quello raccontatoci da Baldoni e Hall nei primi due atti di It Ends with Us. È con il ritorno scenico di Atlas, però, che il racconto cambia pelle. L’amore da favola diventa un incubo di lividi, fondotinta e punti di sutura che vede il passato tornare negli spettri della violenza familiare e nell’adesione di un primo amore che è sempre rimasto lì, custodito nell’anima, in attesa che gli ingranaggi del destino decidessero di farlo riemergere al momento giusto.

Blake Lively e Justin Baldoni in una scena del film
Blake Lively e Justin Baldoni in una scena del film

In questo grande merito allo script della Hall che, combinata alla caratterizzazione offerta dallo statuario e odioso Ryle a cui un ottimo Baldoni presta volto-e-corpo, è pervaso di quelle ambiguità e incertezze necessarie a raccontare le azioni del perfetto narcisista patologico. Sotto quest’aspetto It Ends with Us – un po’ alla maniera dell’europeo Il Coraggio di Blanche – sembra quasi fungere da ideale manuale di sopravvivenza filmico con cui riconoscere quel tipo di azioni e comportamenti violenti e manipolatori da cui rifuggire. Ma non solo, perché grazie all’Atlas di un commuovente Sklenar, It Ends with Us ci ricorda anche cosa vuol dire avere premure, attenzioni e senso di protezione verso la persona amata. È esattamente nella forbice valoriale tra Ryle e Atlas e il dislivello caratteriale che ne consegue, che si trova custodito il cuore narrativo del film.

Blake Lively in un momento di It Ends with Us - Siamo noi a dire basta
Blake Lively in un momento di It Ends with Us – Siamo noi a dire basta

Nella differenza che c’è tra un amore sbagliato e uno giusto, tra uno che abbatte l’anima e uno che la fa rifiorire. Nel mezzo c’è la Lily di una formidabile, mutevole, indomabile e straordinaria Lively e con lei il valore di una scelta che può davvero cambiare la vita di ognuno. It Ends with Us – Siamo noi a dire basta, un film doloroso e romantico, un film-manifesto sulla violenza di genere ma anche su cosa vuol dire saper amare.

  • HOT CORN TV | La genesi creativa del film con Colleen Hoover
  • HOT CORN TV | L’ora del tè con Blake e Colleen
  • VIDEO | Qui per il trailer di It Ends With Us: 

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