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Io & Il Cinema | Marco Bonini: «Il sorpasso, Sergio Leone e quel viaggio con Edoardo Leo»

La rubrica di Hot Corn in cui musicisti, scrittori, attori e registi raccontano i loro film preferiti

Tra libri e cinema: Marco Bonini guarda il passato.

ROMA – Un esordio veloce a ventun’anni, l’emozione di essere chiamato da Maria Sole Tognazzi, poi tanta strada fatta sotto i piedi. Oggi però, Marco Bonini non solo è un attore maturo e capace di spaziare dal cinema a tv e teatro, ma ha deciso anche di scrivere il primo libro: Se ami qualcuno dillo, edito da Longanesi. Opera complessa e sentita, che parte da un trascorso privato: «Le storie possono arrivare da qualsiasi parte. Anche da una esperienza personale», spiega lui, «L’evento autobiografico di mio padre è uno spunto, ma il valore della storia sta nel valore simbolico. Non l’avrei raccontata altrimenti». E, da uno spunto personale, si va a parlare di cambiamenti. «Bisogna essere coraggiosi e disposti ad affrontare l’ignoto. Di solito chi lo fa diventa un eroe. C’è una frase importante nel musical che sto mettendo in scena in questi giorni: “Un coraggioso trema e ha paura quanto un codardo, la differenza sta che il coraggioso va avanti comunque”». Qui Bonini gioca con la nostra rubrica Io & il cinema, raccontando le sue passioni e i suoi idoli.

Marco Bonini.

IL FILM CHE TI HA FOLGORATO «Fammi pensare. Allora, diciamo che a questa domanda non riesco a rispondere e scegliere un solo film. Dunque assegno un ex equo a Dino Risi e Federico Fellini per Il Sorpasso e 8 e 1/2».

IL TUO PRIMO RICORDO CINEMATOGRAFICO «Una telefonata di Maria Sole Tognazzi, nel lontano 1991. Maria Sole era allora il secondo assistente alla regia di Ferzan Ozpetek, che faceva l’aiuto regista di una piccolo film con Ornella Muti. Ero in cucina a pranzo con mia madre e squilla il telefono, un telefono a muro, ben prima dei cellulari. Maria Sole mi dice che sono stato scelto. Il film si chiamava Estasi, era il mio primo da attore, avevo 18 anni e si sarebbe girato d’estate a Lignano Sabbiadoro. Insomma, la mia prima “estasi” cinematografica…».

Bonini in una scena della fiction Purché finisca bene – L’amore, il sole e le altre stelle.

IL TUO ATTORE PREFERITO «Più di uno, in questo caso. E dico immediatamente i cinque colonnelli della commedia all’italiana: Marcello Mastroianni, Vittorio Gassmann, Alberto Sordi, Ugo Tognazzi e Nino Manfredi».

LA SCENA CHE TI EMOZIONA OGNI VOLTA «Quando il bambino aspetta il suo turno dalla giovane prostituta in C’era una volta in America. La ragazzina scambia favori sessuali a chi le porti una pastarella in dono. Il bambino è lì sulle scale, combattuto tra l’attrazione per la pastarella e l’attrazione sessuale. Nell’attesa non resiste e sceglie la dolcezza della panna montata alla dolcezza delle carezze della bambina. Per me la scena più erotica della storia del cinema».

IL FILM CHE CONSIGLIERESTI AI LETTORI DI HOT CORN «Quanti ricordi che ho sul set di Diciotto anni dopo di Edoardo Leo. il film più bello che ho scritto e in cui recitato. E ancora oggi, a quasi dieci anni di distanza, credo rimanga il film più bello anche di Edoardo». (Potete riscoprirlo su CHILI qui).

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