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Danny Elfman: «Io, la magia di Dumbo e il mio amore per la musica da film»

Dalle musiche del live action all’amicizia con Tim Burton: il nostro incontro con il compositore a L. A.

Danny Elfman
Danny Elfman compositore della colonna sonora di Dumbo

LOS ANGELES – «Sono molti anni che lavoro insieme a Tim Burton ma non per questo è diventato più facile, anzi: con lui non sai mai cosa aspettarti» confessa il compositore losangelino Danny Elfman a Hot Corn. L’incontro è al Beverly Hilton di Beverly Hills, dove Elfman si presenta insieme al cast e alla produzione della sua ultima fatica: Dumbo. Frontman degli Oingo Boingo e creatore dell’ormai storica sigla d’apertura dei Simpsons, Danny Elfman è diventato l’uomo di fiducia per Tim Burton che tra gli altri film, l’ha voluto anche come autore delle musiche e dei testi di Nightmare Before Christmas (sua la voce del protagonista Jack Skeletron). «La mente di Tim è strana e interessante» continua il musicista californiano «una cosa che ho imparato con il tempo è che con lui non devo prendere nulla per scontato».

Tim Burton e Danny Elfman nel 1985.

IL PROCESSO CREATIVO «È sempre in divenire. Innanzitutto prendiamo un film e lo dividiamo con titoli e numeri nelle parti che hanno bisogno di musica: se dura 105 minuti creiamo una sessione di 135 minuti, se dura 120 minuti, una di 150 e così via. È un lavoro che facciamo velocemente, senza ancora parlare di nulla. Poi, quando scrivo qualcosa, ne parliamo; ormai abbiamo capito che farlo prima che esista la musica non ci porta da nessuna parte. Tim deve rispondere a ciò che ascolta e solo a quel punto posso creare nuove idee. Credo sia un bel metodo perché piuttosto di un regista che ti dice cosa vuole, lui ti porta a chiedere: come ti senti riguardo il film? Cosa ti fa provare?».

L’IMPEGNO «Lavorare in questo metodo è più impegnativo. Nella vita ho scritto la musica per centinaia di pellicole e a volte si ottengono cose meravigliose anche senza faticare troppo. Ma non importa se arrivo al risultato finale con facilità o meno, è irrilevante quanto laborioso sia stato tutto il processo e una volta finito non ci penso più. Come quando hai figli. Se dovessi ricordarti il primo anno in cui nascono probabilmente non ne faresti altri! Invece tendi a dimenticare e continui a sostenere che i figli siano fantastici. Ecco, quando scrivo la musica per un film provo una cosa simile, spesso mi dico: basta, questa è l’ultima volta, è finita. Ma poi a ogni nuova proposta rispondo: “Certo!”».

L’ISPIRAZIONE «A differenza di qualsiasi altro film fatto con Tim su questo ho cominciato a lavorare con molto anticipo perché la gestazione è stata lunga. Ho pensato subito a una musica molto dolce e poi ho provato a sottoporla a una specie di acid test, ovvero mi sono chiesto: posso rendere la melodia più stramba? Oppure, più bambinesca? Non mi ero reso che il tema che avevo pensato era trionfale e una volta che Tim l’ha sentito mi ha detto: “Sì! È proprio questo che devi fare!”. Quando mi dava indicazioni continuava a ripetere il concetto che Dumbo “si alza in volo”. Io insistevo sul fatto che avesse anche un cuore spezzato ma Tim mi ha detto: “Sì tanto quello lo so che lo farai, ma ricordati che vola!”».

LA SCRITTURA  «Ho iniziato come compositore di film e non come scrittore di musica per orchestra. Non ho mai preso lezioni per suonare uno strumento e sin da teenager il mio sogno era quello di lavorare nel cinema ma c’erano due cose che non mi sarei mai sognato di fare: una è recitare perché sapevo già di non essere in grado e la seconda è scrivere musica (ride di gusto, n.d.r.). Dunque mi fa un certo effetto che invece sia andata così bene. Volevo essere un editor, uno sceneggiatore, un cinematografo, qualsiasi altra cosa da quella che poi sono finito a fare. Poi quando sono andato in tour per il mondo con la musica di Tim (Music From the Films of Tim Burton nel 2013, n.d.r.) mi sono reso conto che c’è un certo appetito per la musica da orchestra e ho sentito che esisteva un mondo che univa gli amanti della musica classica con quelli della musica da film. Allora è nata la voglia di scrivere musica per concerti: ho capito che avrei potuto fare da ponte tra due mondi che amo molto».

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Qui potete vedere il trailer di Dumbo:

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