ROMA – Nel cuore pulsante dell’industria cinematografica, l’intelligenza artificiale sta riscrivendo le regole del gioco, portando con sé sfide legali e morali senza precedenti. La recente legislazione californiana si pone al centro di questo scenario, segnando una svolta fondamentale nella protezione delle opere e delle immagini degli artisti, sia vivi che defunti. La California, con le leggi AB 1836 e AB 2602, ha introdotto regolamenti rigorosi che vietano l’uso non autorizzato delle repliche digitali degli artisti. Ma cosa sono? La legge AB 1836 protegge specificamente le sembianze degli artisti defunti, mentre l’AB 2602 estende questa protezione agli artisti ancora in vita, richiedendo il loro consenso esplicito per l’uso delle loro immagini digitali. Queste normative rafforzano le posizioni del sindacato statunitense degli autori, attori e lavoratori del cinema SAG-AFTRA, consolidando un precedente legale significativo che influenzerà l’industria a livello globale.

La domanda da farsi ora è: qual è l’impatto economico di queste leggi? Vasto e multidimensionale. In un settore infatti dove le immagini e le performance possono generare ricavi significativi post mortem, garantire che questi guadagni siano diretti verso i legittimi eredi o gestiti eticamente diventa cruciale. Le due leggi assicurano che l’utilizzo delle opere sia regolato in modo equo, stabilendo basi legali solide per la negoziazione di diritti e compensi. Durante un’udienza sulla proposta di legge nell’aprile scorso, Douglas Mirell – partner presso Greenberg Glusker – ha citato alcuni esempi dell’uso dell’intelligenza artificiale nella cinematografia che sono riusciti perché i produttori avevano ottenuto il consenso degli eredi. E poi Variety ha intervistato proprio Mirell per discutere di come il disegno di legge 1836 dell’Assemblea della California protegga gli artisti deceduti dalle repliche dell’intelligenza artificiale (trovate l’intervista completa qui).

Nel 2000, Oliver Reed, deceduto durante la produzione de Il Gladiatore, ha visto completata la sua interpretazione con l’aiuto dell’IA. Nel 2015, Paul Walker è stato riportato in vita digitalmente con assistenza IA per le scene di Fast & Furious 7. Nel 2016, Peter Cushing, scomparso nel 1994, è stato ricreato per riprendere il suo personaggio in Rogue One: A Star Wars Story (qui c’è un contenzioso tra Disney e eredi però). Non solo: tre anni dopo la morte, una Carrie Fisher generata dall’IA è apparsa nuovamente come la principessa Leila in Star Wars: L’ascesa di Skywalker. «E in ognuna di queste occasioni, è stato richiesto e ottenuto il permesso di utilizzare la voce e l’immagine di questi artisti dalle famiglie o da altri rappresentanti dei loro patrimoni», ha spiegato Mirell. «Non c’è motivo per cui tale consenso non possa continuare ad essere richiesto quando si chiede a interpreti deceduti di rappresentare se stessi dopo la morte. Da ora in avanti la legge AB 1836 garantirà questo».

L’intelligenza artificiale con i suoi deepfake però ha già dimostrato il grande potenziale nell’industria cinematografica “resuscitando”, “ringiovanendo”, “invecchiando” e “doppiando” digitalmente attori deceduti o contemporanei. Tuttavia, la recente decisione del governatore Gavin Newsom di porre il veto sul disegno di legge SB 1047 – che avrebbe ulteriormente regolamentato l’uso dell’IA – riflette la complessità delle sfide. La mossa ha suscitato e sta suscitando, un ampio dibattito, evidenziando il delicato equilibrio tra promuovere l’innovazione tecnologica e proteggere i diritti individuali. Questo episodio dimostra come la tecnologia e la legge spesso avanzano a ritmi discordanti, con il legislatore che lotta per tenere il passo con le rapide evoluzioni del campo tecnologico.

E ora? L’industria deve navigare in questo paesaggio legislativo complesso e in continua evoluzione. L’uso etico delle tecnologie avanzate per riportare in vita le performance di celebri attori defunti apre scenari interessanti e eticamente problematici. Mentre le possibilità creative e commerciali si espandono, emergono questioni cruciali relative alla dignità e all’integrità degli artisti. Così, mentre l’industria dell’audiovisivo sarà trasformata dall’innovazione digitale, le leggi californiane offrono un modello di come le esplorazioni tecnologiche possano essere condotte con rispetto per l’eredità degli artisti e giustizia per i loro eredi. L’impatto economico e culturale delle leggi stabilisce le condizioni per un futuro in cui le opere artistiche possano continuare a arricchire il mondo, garantendo però che il loro valore sia distribuito in modo giusto e rispettoso.
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