ROMA – Tasche vuote e mani sporche, scarpe logore e rimpianti. Come l’Hucklberry Finn di Mark Twain, come le memorie viaggianti di Henry Miller. Il cammino di Zak e Tyler, iniziato un po’ per caso un po’ per destino, ricorda, con semplicità e candore, che non è tutto qui. Che oltre il fiume c’è davvero quella terra promessa. Bramata notte dopo notte, in un letto trasformato in un ring, dove si è fatto a pugni con l’illusione, aspettando l’attimo giusto per fuggire lontano senza mai voltarsi. Perché, più dell’apparente diversità, i registi e sceneggiatori Tyler Nilson e Michael Schwartz, nel loro The Peanut Butter Falcon, finalmente in Italia con il titolo In Viaggio Verso un Sogno (lo trovate in digital su CHILI), hanno voluto raccontare quanto sia importante l’amore spassionato per muovere le cose: sogni, amicizia, speranza.
E il film di Nilson & Schwartz aveva cominciato a far parlare di sé già dalla presentazione al South by Southwest di Austin: budget limitato, un grande cast e un esordio alla regia davvero niente male. Poi, certo, c’è la storia: quella di Zak (Zack Gottsagen), ragazzo con la sindrome down che scappa dall’istituto che lo ospita per inseguire il sogno di diventare un wrestler professionista. E c’è la storia di Tyler (Shia LaBeouf), anch’esso in fuga dopo aver (in)volontariamente dato alle fiamme il molo da pesca dove lavora. Il loro incontro, rocambolesco e inaspettato, da una svolta al loro percorso. Si uniranno, sotto il sole tiepido della North Carolina, aiutandosi a vicenda.
Imparando reciprocamente che ogni difficoltà, se osservata da un’altra prospettiva, è molto più simile ad un’occasione. E lo capirà anche Eleanor (Dakota Johnson), assistente di Zak, che si mette sulle sue tracce per (provare) a riportarlo a casa. Insieme a questo improbabile ma folgorante terzetto, che si muove lento e ma imperterrito come il fiume che li accompagna e li protegge – vero e proprio protagonista, esaltato dalla fotografia di Nigel Bluck –, il duo di registi ci spiega in poche battute proprio il significato dietro due parole fin troppo abusate: casa e famiglia. Infatti, Zak e Tyler, ci mostrano come le prospettive possono cambiare, come la famiglia sia un concetto soggettivo e quanto il significato di casa si presti a metafore infinite, molto spesso fuori dall’ordinario.
Così, In Viaggio Verso un Sogno cattura la bellezza più semplice, come le distese di campi di pannocchie, le spiagge solitarie e il vento, complice di quest’avventura cinematografica che si rifà alla narrativa americana di viaggio. E allora, trasportati da un fiume che indica la strada verso la libertà, mentre un giro di bluegrass racchiude le anime ammaccate e magiche dell’America rurale – e infatti la colonna sonora è uno dei punti di forza del film –, è lampante quanto The Peanut Butter Falcon sia una vera gemma del cinema indie, capace di mescolare emozioni e sensazioni diametralmente opposte. Ma, soprattutto, ci fa tornare a credere nei sogni, anche quelli che sembrano impossibili da realizzare. Perché, alla fine, basta seguire la corrente per (intra)vedere la felicità.
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